Una notte per le religioni

taize roma 2012PARIGI, 20. Nessuna religione è padrona della trascendenza. È questa la filosofia di fondo che animerà la manifestazione parigina Nuit sacrée. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio la chiesa cattolica di Saint-Merry ospiterà un’originale iniziativa di riflessione e preghiera promossa dal movimento Coexister.
Sarà una speciale notte sacra per cristiani, ebrei, musulmani, indù e buddisti. Dalla sera, alle ore 19, alla mattina successiva, alle ore 7, ogni gruppo religioso avrà un suo spazio per animare la riflessione attraverso il canto e la musica del proprio repertorio sacro. Per i cristiani è stata invitata la comunità di Taizé, i cui canti, caratterizzati dalla ripetizione sovrapposta a più voci di una breve melodia su testi biblici, sono ben conosciuti e utilizzati nelle celebrazioni in tutto il mondo. «Sarà — spiegano gli organizzatori — un grande momento di apertura e di spiritualità attraverso il linguaggio della canzone e della musica, e per affermare che nessuno è proprietario della trascendenza ». Coexister è un movimento interreligioso giovanile sorto nel 2009 a seguito delle tensioni verificatesi in Francia tra le diverse comunità religiose. Il suo scopo principale è dunque quello di favorire il coinvolgimento dei giovani in materia di dialogo interreligioso e cittadinanza. Nel corso delle iniziative di dialogo, solidarietà e assistenza, Coexister lavora per rafforzare il concetto di «convivenza attiva», per permettere a ogni cittadino di vivere pienamente la propria identità religiosa, e contribuire così alla costruzione di una società più giusta e rispettosa. Al movimento oggi aderiscono oltre duemila persone di tutte le fedi religiose attive in venticinque gruppi diffusi in tutta la Francia. Soprattutto attraverso workshop organizzati in diverse scuole ogni mese, Coexister ha raggiunto più di 40.000 studenti. A questi laboratori si aggiungono poi altre iniziative, come appunto Nuit sacrée , in grado di coinvolgere e stimolare il dialogo tra le diverse tradizioni religiose.

© Osservatore Romano - 21 maggio 2016