Asti, musulmani in Cattedrale per l'Assunta: no alla violenza

Musulmani nelle chiese italiane per dire no alle violenzeCi saranno anche i rappresentanti della comunità islamica astigiana il 15 agosto nella cattedrale di Asti per le celebrazioni in occasione della Solennità di Maria Santissima Assunta, a cui la Cattedrale stessa è dedicata. La comunità islamica, a seguito dei preoccupanti fatti di terrorismo avvenuti in questo periodo, desidera far sentire in questo modo il proprio dissenso verso la violenza e
la propria solidarietà nei confronti delle vittime di questi fatti e di tutto il mondo cattolico. Al microfono di Luca Collodi, il vescovo di Asti Francesco Ravinale spiega come sia nata l'iniziativa:

R. – Praticamente è nata sulla base della loro richiesta e della proposta che avevano fatto i musulmani sia in Marocco, sia in Francia e sia anche in Italia. A questo punto non era stato possibile farlo per l’ultima domenica di luglio, anche perché c’era in piedi la Giornata mondiale dei giovani. Come sono rientrato da Cracovia, sono stato contattato dall’amministrazione comunale che cercava di favorire questo incontro, anche proprio per creare un ambiente sereno. Nella città di Asti, devo dire che si vive un’accoglienza e uno stare insieme tra musulmani e cristiani molto tranquillo: i rapporti sono molto buoni. Quando mi hanno fatto questa proposta, io non mi sono sentito di rifiutarla, ovviamente.

D. – Si pregherà la Madonna che tra l’altro è una figura molto onorata dai musulmani …

R. – Certo … Ma quando mi hanno proposto di fare questo incontro, ho guardato il calendario e mi era sembrato di potere indicare la Festa dell’Assunta. Intanto, eravamo in colloquio con l’Imam e gli ho chiesto se era gradita questa data; lui, veramente, è stato molto sereno rispetto a questo, per cui la Messa sarà ovviamente la nostra Messa; loro verranno e noi li accoglieremo semplicemente, ringraziandoli di questo desiderio di venirci a dire la loro amicizia.

D. – Naturalmente, sullo sfondo c’è il “no” alla violenza e al fanatismo che hanno colpito padre Jacques Hamel, il sacerdote assassinato il 26 luglio scorso in Francia …

R. – Certo. E di fatti, lo slogan con cui propongono di venire insieme ad incontrare la comunità cattolica, è uno slogan che era stato proposto già nelle settimane scorso: “Je suis père Jacques Hamel”, e noi li accoglieremo proprio sentendo il loro desiderio che questi episodi non si ripetano.

D. – In conclusione, quale sarà il suo messaggio nella giornata dell’Assunta, in Cattedrale, a cristiani e islamici? E’ possibile dare un messaggio comune a entrambi?

R. – Sì. Credo che il messaggio debba essere questo: in questo mondo, c’è la violenza. Perché? Perché si perde il senso di Dio. Se noi continuiamo a tenere viva la fede in un Dio che è buono, che è padre di tutti, che è misericordioso, probabilmente riusciremo a incidere anche per un mondo più aperto alla pace.

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