Nessuna minaccia

TURCHIA MOR GABRIELISTANBUL, 24. La comunità ortodossa greca di Istanbul e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli continuano normalmente le loro attività in Turchia: il fallito golpe del 15 luglio scorso e la delicata situazione creatasi nei giorni successivi non hanno infatti avuto conseguenza sulla vita della comunità ortodossa.
È quanto rende noto il sito in rete Orthodoxie, che ha pubblicato una nota firmata dal protopresbitero Dositheos Anagnostopoulos, direttore dell’ufficio stampa del Patriarcato. «Non sono stati registrati atti provocatori e nessuno è stato minacciato. Tutte le chiese ortodosse, le scuole e le associazioni greche — ha assicurato Anagnostopoulos — funzionano regolarmente. La stampa di lingua greca non ha subito alcuna pressione, non abbiamo subito niente di negativo». Il direttore dell’ufficio stampa ha aggiunto che le misure di sicurezza sono le stesse del periodo precedente al tentato golpe e che la vita quotidiana prosegue con il suo ritmo normale. Anagnostopoulos ha anche spiegato che il patriarca Bartolomeo, dopo un breve e programmato da tempo periodo di vacanza in Slovenia, «è tornato regolarmente» nel Paese «nel pomeriggio di mercoledì 27 luglio e si trova ogni giorno nel suo ufficio». Le attività proseguono in maniera ordinaria anche nella Facoltà teologica di Halki. Il 27 luglio, la festa patronale di San Panteleimon nella parte orientale di Istanbul, ha avuto luogo senza problemi, con la presenza di tre metropoliti ortodossi e la partecipazione di numerosi fedeli, e tutti gli eventi religiosi dei prossimi giorni si svolgeranno regolarmente, compresa la visita del patriarca ecumenico al raduno dei giovani nell’isola di Proti, che Bartolomeo compie ogni anno. Il direttore dell’ufficio stampa inoltre definisce «una volgare menzogna» il fatto che sarebbero stati tolti i pannelli in lingua greca dalle istituzioni elleniche di Istanbul: «Se voi foste qui — ha detto — vi porterei a vedere la Grande scuola della nazione, dove all’esterno il nome della scuola è scritto in greco. La stessa cosa vale per il liceo Zografeion» ha concluso lo stesso Dositheos Anagnostopoulos, aggiungendo che la notte del colpo di Stato i soli edifici religiosi attaccati sono stati una chiesa cattolica a Trebisonda e un tempio protestante a Malatya.

© Osservatore Romano - 25 agosto 2016