Vaticano Saluto del Cardinale Leonardo Sandri alla sessione inaugurale del Convegno Internazionale "The Christian East in the Latin West – Assemani’s Biblioteca Orientalis 1719-2019 – 300th anniversary" Cong. Chiese Orientali

sandri al pioIndirizzo di saluto di Sua Eminenza il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, alla sessione inaugurale del Convegno Internazionale “THE CHRISTIAN EAST IN THE LATIN WEST” - Assemani’s Bibliotheca Orientalis (1719-2019) 300th Anniversary | (Vatican City – Rome 7-8 November 2019 Beirut – Kaslik 28-30 November 2019).
Nel contesto accademico della Biblioteca Apostolica Vaticana nel ricordare il ruolo di Assemani, Sua Eminenza ha sottolineato come la sua figura possa essere strada per il Paese dei Cedri, "ove coloro che hanno responsabilità nei diversi campi, politico, economico, ecclesiale, devono essere gli umili servitori del bene comune di tutta la popolazione, senza distinzione alcuna" menzionando non di meno i recenti giorni di tribolazione del popolo libanese così come i fatti drammatici degli ultimi anni nel Vicino e Medio Oriente e alla presenza cristiana in quelle terre di fratelli e sorelle cittadini originari di quelle zone.

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Saluto del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, all’inizio del Convegno congiunto “The Christian East in the Latin West – Assemani’s Biblioteca Orientalis 1719-2019 – 300th anniversary” – Sala Barberini della Biblioteca Apostolica Vaticana, Giovedì 7 novembre 2019 A.D.
Eminenza Reverendissima, Cardinale José Tolentino de Mendonça,
Eccellenza Reverendissima, Mons. Rafic Warcha, Procuratore del Patriarca Maronita presso la Santa Sede,
Eccellenza Reverendissima, Mons. Soueif, Arcivescovo Maronita di Cipro,
Eccellenza Farid el Khazen, Ambasciatore del Libano presso la Santa Sede,
Reverendissimi Padri, Sacerdoti, Religiosi e Religiose,
Illustri Relatori e Distinti Ospiti!
1.Il programma delle giornata a Roma e in Libano è molto ricco e molto intenso, e rende onore, come anche leggiamo nel titolo, all’Oriente Cristiano che nella figura di Giuseppe Simone Assemani è vissuto e ha fecondato la latinità, ecclesiastica e culturale, dell’Occidente, instaurando un dialogo fecondo che ha consentito, attraverso diversi studi, collezioni, opere, raccolte librarie, di ricordare a noi tutti chi siamo e da dove veniamo. Una sapienza che ha inteso dimostrare come lo stesso Oriente Cristiano non si presenti con una sola prospettiva, ma raccolga in sé una identità plurale. Nella Bibliotheca Orientalis infatti possiamo trovare testimonianze Armene, siriache, arabe, maronite, copte, greche, etiopiche, fonti storiche, teologiche, cartografiche, linguistiche che ci restituiscono un mondo fatto di tanti mondi, di uomini che hanno inteso lasciare le testimonianze del proprio popolo, della propria cultura, della propria fede. Noi veniamo da una storia ricca che è compito nostro conoscere e di cui diffondere le conoscenze.
2. L’atteggiamento che mi colpisce in Assemani è quello di un sapere enciclopedico ed erudito, ma sempre umile: solo una persona così può consacrare l’intera sua esistenza alla ricerca, non mettendo al centro se stesso, ma il tesoro di sapienza che ogni giorno scopre e di cui approfondisce la conoscenza. Il sapere non diventa un potere per opprimere gli altri insieme a tante altre forme antiche e moderne, ma si fa servizio che fa riscoprire ponti e legami a volte dimenticati o di cui forse qualcuno vuole negare l’esistenza. I fatti drammatici degli ultimi anni nel Vicino e Medio Oriente hanno aperto gli occhi alle società occidentali che forse pensavano alla presenza cristiana in quelle terre come a qualcosa di straniero che venne successivamente, mentre invece i nostri fratelli e sorelle sono cittadini originari di quelle zone.
3. L’insegnamento di Assemani, non soltanto per quanto ha scoperto e collezionato con rigore, ma soprattutto nel suo stile personale, diventa un monito e una responsabilità per gli studiosi di oggi, chiamati ad impegnarsi per servire e non per essere autoreferenziali che si compiacciono della propria conoscenza seppur vasta, ma è richiamo anche per i figli del popolo libanese, in questi giorni tribolati da movimenti di protesta che chiedono giustizia, pace sociale, equità nella distribuzione delle risorse. Assemani indica la strada per il Paese dei Cedri, ove coloro che hanno responsabilità nei diversi campi, politico, economico, ecclesiale, devono essere gli umili servitore del bene comune di tutta la popolazione, senza distinzione alcuna. La figura del grande studioso che ha fatto riscoprire i tesori dell’Oriente in Occidente, ed in particolare a Roma, sia di stimolo per un rinnovato sussulto di umanità, competenza, e onestà, che consenta al Libano di rimanere quel Paese messaggio e laboratorio che da quasi cento anni – siamo alla vigilia delle celebrazioni centenarie del Grande Libano - consente di vivere ancor prima della sua firma ad Abu Dhabi nel febbraio di quest’anno i principi che hanno ispirato il Documento sulla Fraternità Universale, col rispetto della dignità inviolabile di ogni essere umano, della libertà religiosa, e del ripristino della giustizia nella società. Grazie