Memoria del METZ YEGHERN

"Parlare del genocidio non è utile solo agli armeni, ma a tutta l'umanità perché occorre una condanna unanime nei confronti di qualsiasi massacro etnico e violazione dei diritti dell'uomo". Così il rettore della Chiesa apostolica armena d'Italia (ortodossa) che ha sede a Milano, l'archimandrita Aren Shaheenian, spiega al SIR (servizio su http://www.agensir.it/) il significato della "Giornata della memoria del popolo armeno" che si celebra domani 24 aprile per ricordare il "Metz Yeghern" (il Grande male), lo sterminio di un milione e mezzo di armeni perpetrato dal 1915 dal governo dei "Giovani turchi", a partire proprio dal 24 aprile. Nel 1987 il Parlamento europeo ha formalmente riconosciuto il "Metz Yeghern" come genocidio. "Proclamare la memoria dei nostri martiri" e "al tempo stesso, testimoniare la vitalità del nostro popolo, auspicando che simili genocidi non si ripetano più e cessino le guerre fratricide nel mondo", è per padre Shaheenian, che domani presiederà una Divina liturgia nella basilica di Sant'Ambrogio (ore 10.30) l'obiettivo della Giornata. Oggi gli armeni che vivono nel proprio Paese sono circa 3 milioni e mezzo (di cui 150mila cattolici); 8 milioni quelli sparsi nel mondo, soprattutto negli Usa (2 milioni e mezzo), in Russia (2 milioni) e in Europa dove la Francia, con 600mila presenze, accoglie la comunità più numerosa.
Fonte - SIR -