Ma quale integrazione. Sui fatti di terrorismo di oggi, a Bruxelles, l'integrazione non c'entra nulla

bruxelles apertura 2Dalla redazione di www.cristianocattolico.it

Non tiriamo fuori le motivazioni dell'integrazione quando parliamo di Bruxelles e del Belgio. Sono analisi di terribile semplificazione, mortifere ed inefficaci. Ideologiche; da chiunque provengano.

"Ricordo che Bruxelles, oggi insanguinata dal terrorismo, è città da venti anni nelle mani del centrosinistra, nella quale i mussulmani praticanti (19%) sono più dei cattolici praticanti (12%), ha quasi ottanta moschee, ed è capitale del Paese d'Europa dal quale più persone sono partite alla volta dell'ISIS (40 ogni milione di abitanti). Non vedo l'ora di ascoltare ancora che il problema sono le destre populiste, i muri e l'intolleranza." (Giuliano Guzzo, Facebook)

"Nel 1974, il governo belga riconobbe ufficialmente la religione islamica. Fu il primo paese europeo. Nel 1975 l’inserimento della religione islamica nel curriculum scolastico. Questo riconoscimento avvenne durante la crisi petrolifera, perché il Belgio cercava rifornimenti dall’Arabia Saudita. Il re Baldovino offrì ai sauditi il Pavillon du Cinquantenaire. Alla fine degli anni '90 nasce l’Esecutivo dei Musulmani in Belgio, che si occupa degli aspetti materiali, mentre per quell teologici c'è la Grande Moschea sotto guida saudita. Tre anni fa, WikiLeaks ha rivelato tensioni fra il Belgio e l’Arabia Saudita la diffusione del fondamentalismo islamico grazie alla Grande Moschea. Dal 1979, i sauditi hanno speso più di 60 miliardi di euro per la diffusione nel mondo del wahabismo, che si basa sul monoteismo assoluto (tawhid), il divieto di innovazioni (bid’ah), il rigetto di tutto ciò che non è musulmano, la scomunica dei “miscredenti” (takfîr) e la lotta armata (jihad). L’Arabia Saudita dona ogni anno un milione di euro alle venti moschee di Mollenbeek per il loro rinnovamento e manutenzione" (Alessandro Benigni, Facebook)

Occorrono analisi nuove, distanti dal politicamente corretto e dall'Europa ingolfata nei "suoi" valori democratici e contrari, in molte occasioni alla morale naturale. Analisi che sappiano leggere i fatti realisticamente e non con verniciature di perbenismo che colora la Torre Eiffel con i colori del Belgio. Sproporzione di una solidarietà truffaldina e demente. La solidarietà e la carità sono cosa seria, concreta. Certamente la ri-significazione culturale, la ripresa serena ed attenta e non fondamentalistica, delle radici giudaico-cristiane, in Europa, può, ridurre di molto questi eventi. I quali comunque vanno affrontati, nel contempo, con strategia internazionale ben precisa ed immediata e con tattica determinata e mirata.
Inoltre, l'integrazione autentica, se ne vogliamo parlare, non sussiste e non porta frutto al di fuori del recupero chiaro delle radici giudaico-cristiane.
Senza identità non c'è né integrazione, né ospedale da campo, né servizio, né missio. E mai dare per scontata l'identità.
Basti vedere come i nostri cattolici in politica si regolano davanti alle leggi inerenti la morale naturale...

Redazione di cristianocattolico.it