Il patriarca Bartolomeo sulla salvaguardia del creato

creato 1ISTANBUL , 31. «Come cristiani ortodossi siamo stati istruiti dai padri della Chiesa a limitare per quanto possibile le nostre necessità. Al principio del consumismo contrapponiamo il principio dell’ascesi, limitando le necessità all’indispensabile. Questo non comporta privazione ma la razionalizzazione del consumo e la condanna etica dello spreco. “Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci”( 1 Timoteo , 6, 8)”, come ci esorta l’apostolo di Cristo». È l’invito contenuto nel messaggio del patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, diffuso in occasione della giornata mondiale di preghiera per la salvaguardia del creato.
Lo stesso Cristo — sottolinea il primate ortodosso — «dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci e l’aver saziato con essi cinquemila uomini, oltre a donne e bambini, ha dato ordine di raccogliere ciò che era avanzato “perché nulla vada p erduto” (Giovanni, 6, 12). Purtroppo le odierne società abbandonano la realizzazione di questo comandamento, essendosi date allo spreco e all’uso irragionevole a soddisfazione delle percezioni vanitose di prosperità ». Bartolomeo ricorda che il 1° settembre di ogni anno è stato dedicato, su iniziativa del patriarcato ecumenico («e recentemente anche della Chiesa cattolica romana»), alla preghiera per la protezione dell’ambiente naturale. Purtroppo «noi uomini, sia singolarmente sia nella totalità, ci comportiamo a volte in modo contrario. Vessiamo la natura in una maniera che i cambiamenti climatici e ambientali sopravvengono inaspettati e indesiderati». Nel messaggio Bartolomeo ribadisce come «noi uomini siamo i distruttori della creazione con la nostra cupidigia, col nostro attaccamento alla terra, ai beni terrestri, che ci sforziamo continuamente di aumentare, come il “ricco stolto” del Vangelo. Dimentichiamo lo Spirito Santo, nel quale viviamo, ci muoviamo ed esistiamo». Questi comportamenti possono tuttavia cambiare per ottenere risorse ed energia attraverso un’a p p ro - priata educazione: «Affrontare la crisi ecologica si può, risolvendola in modo concorde». Il patriarca cita poi Papa Francesco quando nell’enciclica Laudato si’ afferma che «La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia» (21). Queste immondizie — aggiunge Bartolomeo — «non sono solo materiali, ma principalmente spirituali. Sono immondizie che provengono nella sostanza dai sentimenti emotivi dello stesso uomo. Noi tuttavia, come cristiani ortodossi, siamo chiamati a compiere, anche riguardo al tema della tutela di tutto il creato, un’opera evangelica, un’opera apostolica, a riaccendere cioè il lieto annuncio evangelico nell’attuale mondo sconvolto, a risvegliare la natura spirituale assonnata dell’uomo, a trasmettere un messaggio di speranza, di pace e di gioia: pace e gioia di Cristo». Di qui l’invito «a risvegliare la mente, a liberarsi di pensieri emotivi e interessi personali, per vivere in armonia con il prossimo e con il creato» .

© Osservatore Romano - 31 agosto - 1 settembre 2015