15 luglioSAN VLADIMIRO  

Vladimiro I Svjatoslavic il Grande nacque intorno al 956 e fu gran principe di Kiev dal 980 al 1015. Riunificò sotto il suo governo l'intera Russia e consolidò i legami politici e commerciali tra quello stato e Bisanzio, sposando Anna Porfirogenita, sorella dell'imperatore Basilio II, e convertendosi con il suo popolo al cristianesimo (988). Artefice dell'unità politica e culturale del suo paese, Vladimiro ispirò molte leggende epiche medievali. Morì nel 1015. È uno dei santi patroni di Russia ed è particolarmente venerato dalla chiesa ortodossa.


Vladimiro era un discendente della dinastia variaga, vale a dire normanna, a KieVladimiro Egli era figlio del principe Svjatoslav (ucciso dai Peceneghi nella primavera 973) e di Maluscia, una serva della principessa Olga-Helga (Elena), sua nonna. Era nato verso il 960 e portava un nome prettamente slavo, una testimonianza della slavizzazione rapida della dinastia normanna. Negli anni della sua giovinezza Vladimiro sara’ stato educato probabilmente anche sotto la sorveglianza della sua santa nonna, la quale nel 957 era andata a Costantinopoli ed aveva ricevuto il battesimo, ritornando a Kiev, insieme con qualche sacerdote cristiano, con libri liturgici e suppellettili sacre. Negli anni successivi, sino alla morte (969) essa ebbe una vita di devozione cristiana e di fervido proselitismo per la fede di Cristo, cio’ che le merito’ la venerazione come santa. Gia’ negli anni giovanili Vladimiro ricevette il principato della importante citta’ russa di Novgorod (nella Russia settentrionale); aveva soltanto 13 o 14 anni e governava, essendogli accanto lo zio Dobrinja. Dopo la morte del padre Vladimiro si vide costretto a fuggire, nel 977, in Scandinavia, minacciato dal fratello Jaropolk, principe di Kiev (970-979). Dopo aver organizzato una buona compagnia di militi (druzhina), egli torno’ in patria, nel 978, riprese la sua citta’ di Novgorod, riusci’ a sconfiggere il principe Jaropolk e, morto colui, divenne principe di Kiev (979). Il cristianesimo aveva cominciato già da tempo a propagarsi in queste regioni e fra la popolazione del principato di KieVladimiro La fede cristiana trovo’ fervidi seguaci non solo fra le persone vicine alla corte principesca, ma ebbe gia’ degli adepti perfino nella famiglia del principe stesso. Dal testo di un trattato bizantino-russo, concluso nel 944, si vede che una buona parte degli ambasciatori del principe Igor, il nonno di Vladimiro, erano cristiani. L’esempio della principessa Olga aveva esercitato un certo influsso, benche’ i suoi sforzi di convertire alla fede cristiana il figlio Svjatoslav fossero rimasti vani. Vladimiro si mostrò uno zelante sostenitore del paganesimo russo-slavo. Secondo le testimonianze dell’antica cronaca russa, Vladimiro fece erigere idoli di varie divinita’ pagane, in primo luogo di Perun (corrispondente al Giove dei romani, o Zeus dei greci), poi di Chors (divinita’ solare), di Dazhbog, di Stribog ecc. Seguendo gli usi pagani, il principe ordinava di offrire a queste divinità delle vittime umane, quali furono, fra l’altro, i due varjaghi cristiani Teodoro e Giovanni, padre e figlio, mandati al martirio dietro un suo ordine. Alcuni avvenimenti di carattere politico e militare costrinsero Basilio II (l’imperatore dell’Impero di Costantinopoli) a rivolgersi a Kiev, per chiedere aiuto militare. Vladimiro acconsenti’, e nella primavera del 988 inviò a Costantinopoli un esercito di seimila uomini che, infatti, salvò l’imperatore dalla gravissima crisi in cui si trovava. Come ricompensa al principe di Kiev veniva promessa in sposa la principessa Anna, porfirogenita, sorella di Basilio II e di Costantino VIII (1025-1028), nata nel 963, dunque di 26 anni. Intanto il governo costantinopolitano, una volta scartata la minaccia, si mostrava poco propenso ad adempiere la clausola del patto, riguardo all’invio della principessa porfirogenita a Kiev: a Bisanzio erano sempre poco disposti a dare in sposa ad un "barbaro" una principessa bizantina. Dinanzi a questa esitazione di Costantinopoli, il principe Vladimiro reagi’ con violenza: nell’estate 988 egli occupò la citta di Cherson (Korsun) in Crimea, punto strategico e centro di commercio importantissimo dell’Impero. Questa azione militare costrinse il governo costantinopolitano ad inviare a Cherson la principessa Anna, la quale vi giunse accompagnata da alcuni metropoliti, vescovi e altro clero, portando seco anche vari doni. Qui venne compiuto il rito dello sposalizio fra Anna e il principe neoconvertito. Vladimiro infatti, diventato inaspettatamente cieco, riacquistò la vista subito dopo il rito del Battesimo, e assunse, in onore dell’imperatore Basilio II, suo "patrigno" spirituale, il nome cristiano di Basilio. Alcuni anni prima del Battesimo (nel 986) Vladimiro aveva interrogato giudei, musulmani e cristiani sia del rito romano che bizantino a proposito della loro fede, e la fede di bizantini gli piaqcue al massimo. Poi inviò emissari in vari centri religiosi per studiarne il culto. "Non sapevamo se eravamo in cielo o in terra, perche’ sicuramente non vi e’ tale splendore o bellezza in alcun punto della terra. Non possiamo descriverlo; sappiamo solamente che Dio dimora li’ tra gli uomini e che il loro culto e’ superiore a quello di tutti gli altri luoghi ..." Queste furono le parole pronunciate quando gli inviati riferirono la loro esperienza alla celebrazione dell'Eucaristia nella Grande Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Anche l’esempio della principessa Olga non era rimasto trascurato, tanto che i consiglieri del principe avrebbero dichiarato che se la sua scelta non fosse stata la migliore, la principessa, "essendo la persona piu’ savia fra tutti gli altri", non l’avrebbe mai fatta. Dopo il Battesimo Vladimiro. immediatamente cambiò la propria vita e diventò "l’agnello dal lupo" e fece prova di singolare zelo per la propagazione, il consolidamento e l’organizzazione della gerarchia ecclesiastica. Aveva anche mandato i sacerdoti e i catechisti "nel popolo" per insegnarlo prima del Battesimo. Diventò molto misericordioso verso gli ammalati e mendicanti, tantoche’ mandava i suoi servi per dispensare sulle strade fra di miserabili pane, pesce, carne, miele ecc. I santuari pagani vennero immediatamente distrutti insieme con le statute delle divinita’ pagane venerate sino a quel tempo e seguendo una pratica assai comune, le chiese cristiane spesso venivano costruite sulle aree dei santuari pagani. La principessa Anna era giunta dalla capitale bizantina insieme con alcuni sacerdoti, portando anche delle reliquie e delle icone, queste ultime dovendo servire come prototipo per la nascente arte sacra russa. Vladimiro aveva fatto venire anche dei sacerdoti dalla Bulgaria e Macedonia, insieme con tutti i libri liturgici necessari in lingua paleobulgara e in scrittura cirillica, che ormai aveva sostituito il glagolitico, ponendo cosi’ la base sicura per il futuro sviluppo della letteratura russa antica. La conversione della popolazione del principato venne compiuta un po' piu tardi, dopo l’insegnamento. Il Battesimo ebbe luogo nelle acque del vicino enorme fiume Dnjepr. A soli 55 anni il principe Vladimiro morì il 15 luglio 1015. Già i suoi contemporanei e gli uomini della generazione seguente riconoscevano i suoi meriti particolari per il cristianesimo in Russia, come politico e diplomatico. Un metropolita di Kiev un pò piu’ tardi lo denominava "nuovo Costantino (Grande)". Fu chiamato "uguale agli Apostoli". La sua memoria è venerata il giorno della morte, 15 luglio.

[ Dal sito Ortodossia in Russia per concessione di Cirillo Ivanov ]


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