Eroina di guerra, eroina di pace - in LIBANO - Jocelyne Khoueiry

Un bell'articolo in memoria di una donna "speciale"  -  grazie a  ILFEDERALISTA.CH

Jocelyne KhoueiryOggi il braccio destro del Papa, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin era a Beirut. Nei suoi interventi ha ripetutamente chiesto ai giovani libanesi di non abbandonare il Paese. Sarebbe forse la tragedia peggiore, il colpo di grazia per il Paese dei Cedri, "un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione". Un recente sondaggio ha appurato nei giorni scorsi che oltre la metà dei giovani libanesi progetta di emigrare e immagina il proprio futuro in Europa o negli Stati Uniti.

Il Federalista rende omaggio al Libano ricordando la figura straordinaria di una donna, scomparsa poche settimane fa, conosciuta e stimata da tutti i libanesi, quasi venerata. Jocelyne Khoueiry aveva combattuto da ragazza e da giovane donna la cosiddetta “guerra civile”, che fu in realtà un regolamento di conti tra potenze regionali (Siria e Israele in primis) che, strumentalizzando il dramma palestinese, scelsero il Paese dei Cedri come terreno di combattimento.

Jocelyne, che il nostro direttore editoriale ebbe la fortuna di conoscere personalmente, dopo aver deposto le armi (nel 1985) capì che la ricostruzione del Libano era innanzitutto un’impresa spirituale e culturale e si lanciò con la sua creatività e il suo coraggio in una serie di opere di carattere sociale.

Il breve video che vi proponiamo è tolto da un reportage della RSI girato negli ultimi mesi del 1999 e messo in onda nell'anno giubilare del secondo millennio.

Solo un particolare, per cogliere appieno il coraggio di questa donna: in quella notte del 6 maggio 1976, che segnò una svolta della sua vita, Jocelyne, convinta di dover offrire la propria vita per cercare di salvare quella di sei compagne asserragliate con lei in un palazzo semidistrutto di Beirut, si lanciò dal tetto dell’edificio per raggiungerne uno attiguo, dal quale…