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In un anno oltre dodicimila bambini vittime di conflitti

bambini vittime siriaSono oltre 12 mila i bambini rimasti uccisi e feriti durante i conflitti armati, lo scorso anno. Il dato, reso noto dalle Nazioni Unite, segna una «cifra record» ed evidenzia in cima alla lista dei Paesi con il maggior numero di vittime l’Afghanistan, lo Stato di Palestina, la Siria e lo Yemen. Si tratta dell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite redatto in occasione del vertice del Consiglio di sicurezza su Infanzia e conflitti armati, ieri a New York.
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha affermato di essere «profondamente preoccupato per l’entità delle gravi violazioni commesse contro i bambini nel 2018», dal momento che i casi attestati di decessi e ferimenti risultano i più alti dal 2005, anno di inizio del report tematico promosso dal Consiglio di sicurezza.
Nella lista delle oltre 24 mila «gravi violazioni» segnalate dall’Onu, si legge di uccisioni e lesioni, ma anche di reclutamento e uso di giovani tra le fila dei combattenti, di sistematiche violenze sessuali, di rapimenti e di attacchi mossi contro scuole e ospedali.
Con oltre tremila vittime infantili l’Afghanistan è tristemente in cima alla lista: i bambini rappresentano il 28 per cento del numero totale di vittime civili.
I numeri restano scioccanti anche in Siria: i raid aerei e i combattimenti hanno ucciso e ferito 1.854 giovani. E il dramma resta inaccettabile nello Yemen dove sono stati 1.689 i bambini costretti a sopportare il peso della guerra.
«Un aumento allarmante» è quanto ha denunciato il Segretario generale Onu, parlando del numero di violazioni commesse da forze governative e internazionali rispetto al 2017. Invariata resta la lista nera dei Paesi in cui sono state commesse gravi violazioni contro i minori durante i conflitti armati.

© Osservatore Romano - 31 luglio 2019