Albania, dialogo interreligioso. Mons. Meta: via più difficile ma più sicura
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- Creato: 07 Febbraio 2018
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Klaudia Bumci e Gabriella Ceraso- Città del Vaticano
Al via da oggi al 9 febbraio, a Scutari in Albania, il 5° Incontro dei delegati delle Conferenze episcopali in Europa per i rapporti con i musulmani sul tema "Fede e spiritualità nelle relazioni tra cristiani e musulmani”. In apertura dei lavori, la lettura del messaggio del card. Jean-Louis Tauran, prefetto del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Albania, luogo di coesistenza e dialogo
La scelta dell'Albania e di Scutari non è casuale per questo nuovo Incontro, spiega mons. Gjergj Meta, vescovo di Rrëshen e segretario della Conferenza episcopale del Paese. L'Albania è luogo di coesistenza pacifica tra diverse religioni e così si sta affemando sempre più in Europa e nel mondo e anche la città di Scutari è emblematica a questo proposito sia per la grande presenza di cattolici e di un seminario, sia per l'atteggiamento dialogante dei musulmani. "E' una grazia per noi. Quando sentiamo di ciò che accade in Medio Oriente e delle tante persecuzioni, ci rendiamo conto di essere fortunati. "Questo incontro- secondo mons Meta- sarà un modo per far conoscere questa realtà", "sarà", dice, "un'occasione importante per tutti".
Dialogo via più difficile ma più sicuraQuest’anno l’approccio scelto per questo Incontro privilegerà la riflessione teologica-spirituale ma anche lo scambio delle iniziative e dell buone pratiche messe nell’ambito dei rapporti con le altre religioni. Tante saranno le testimonianze vive e positive. ”Come cristiani" spiega mons Meta "dobbiamo vivere fino in fondo il Vangelo. Ricordarci che la prima comunità cristiana è stata minoranza, è stata straniera e ha lottato, ma con la preghiera, il sacrificio e il martirio. Non possiamo non vivere dunque fino in fondo l'accoglienza".