Nel mistero dell’Immacolata

Stanislao di Gesù e Maria Papczyńskidi JOSEPH ROESCH*

Stanislao di Gesù e Maria Papczyński è vissuto nel XVII secolo, in un tempo difficile nella Repubblica delle due nazioni, nella quale erano unite Polonia e Lituania. L’intera Europa era segnata da guerre, pestilenze, da una fede che si stava spegnendo e dalla mancanza di sacerdoti.
Alla luce di queste sfide, egli incarnò le opere corporali e spirituali di misericordia come predicatore e confessore intrepido, avvocato dei morenti e dei defunti, padre dei poveri e dei meno privilegiati e fondatore del primo ordine religioso maschile istituito in quella Repubblica, la congregazione dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione. Nel fondare i padri mariani volle che promovessero con tutte le loro forze il culto dell’Immacolata Concezione. Volle anche che con pietà e fervore assistessero le anime dei fedeli defunti che stavano soffrendo, specialmente quelle dei soldati o di chi era morto a causa delle pestilenze. Un altro compito affidato loro fu quello di invitare quanti avevano le capacità necessarie e avevano ricevuto le necessarie facoltà dai loro ordinari e dai superiori ad assistere umilmente i pastori nel lavoro, specialmente tra i poveri e la gente semplice. Stanislao nacque il 18 maggio 1631, ultimo degli otto figli di Tommaso e Sofia Papka. I suoi genitori erano ferventi cattolici, e il giorno stesso della sua nascita fu battezzato con il nome di Jan (Giovanni). Suo padre era agricoltore e fabbro, nonché sindaco del paese. Si prendeva anche cura della chiesa parrocchiale, risalente al 1014. Il paese di Podegrodzie si trova in una zona rurale nel sud della Polonia, a 45 chilometri da Cracovia. Quando sua madre era in sua attesa, un giorno si trovò su un traghetto che venne quasi ribaltato da un forte vento. Pregando perché si salvassero, offrì il figlio che portava in grembo a Gesù e a Maria. Alla fine l’imbarcazione si rovesciò, ma tutti si salvarono. Il giovane Jan era un ragazzo devoto, ma non sembrava essere portato per la scuola. A sette anni, pregando la Vergine ricevette una grazia speciale e tutti gli ostacoli all’apprendimento sembrarono scomparire. Studiò in collegi gestiti dai gesuiti e dai piaristi. Durante gli studi, secondo le usanze dell’epoca, cambiò il suo nome in Papczyński. La sua famiglia desiderava che si sposasse. Ma egli rifiutò, unendosi invece ai piaristi, il cui carisma era di educare i bambini poveri. Gli fu dato il nome religioso di Stanislao di Gesù e Maria. Ricevette l’ordinazione e conquistò grande fama come predicatore, insegnante e confessore. Mentre era ancora piarista, la congregazione fu elevata al rango di ordine con voti solenni. I membri che avevano emesso i voti semplici poterono scegliere se pronunciare i voti solenni o lasciare l’ordine. Stanislao scelse di abbandonarlo a causa di divergenze con alcuni membri riguardo alla vita religiosa. Prima di lasciare i piaristi ebbe l’intuizione di fondare una comunità dedicata al mistero dell’Immacolata Concezione. Il giorno in cui lasciò i piaristi, fece un voto solenne, consacrando se stesso a Dio e alla Madonna, affermando il suo desiderio di fondare una comunità e aggiungendo il voto di obbedienza e povertà. Fece una professione di fede e un voto di sangue per difendere l’onore della Vergine Maria concepita senza peccato. In seguito trovò un gruppo di eremiti con cui dare inizio alla comunità. Cercò di formarli nella via della santità, ma questi non erano disposti a vivere una vita disciplinata. Pensò di andarsene e di cercare altre persone per formare la comunità, ma fu la provvidenza a indicargli la strada. Un vescovo locale giunse infatti per compiere una visita al romitorio dove viveva. Il presule stilò un protocollo per riformare lo stile di vita che vi aveva trovato, ordinò a Stanislao di restare lì come superiore e firmò il documento il 24 ottobre 1673, data della fondazione della nuova congregazione. Due degli eremiti abbandonarono la casa, lasciando con lui un solo candidato, che a sua volta dopo qualche tempo se ne andò. In seguito ritornò e si riconciliò con la comunità. Stanislao affrontò altre prove, compresa la ricerca delle necessarie approvazioni diocesana e papale. All’inizio furono costretti a vivere secondo una regola eremitica, mentre lui desiderava un apostolato attivo. Poi, nel corso della sua vita, la regola cambiò e poté diventare confessore e consigliere del re, di nobili e di dignitari della Chiesa. Acquisì una grande fama di santità. Alla fine emise i voti solenni nella comunità il 6 giugno 1701, dopo aver ricevuto l’approvazione papale. Sul letto di morte ricevette i sacramenti, afferrò e baciò il suo crocifisso e disse le sue ultime parole: «Nelle tue mani, Signore, consegno il mio spirito». Morì esattamente al tramonto del 17 settembre 1701. La fondazione dei mariani nel 1672 aveva preceduto di quasi duecento anni la proclamazione da parte di Pio IX del dogma dell’Immacolata Concezione.

*Vicario generale dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione

© Osservatore Romano - 5 giugno 2016