Dal 21 al 24 ottobre per il centenario della dichiarazione d’indipendenza. Visita in Georgia dell’arcivescovo Gallagher - L'Osservatore Romano

gallagher iliaNei giorni 21-24 ottobre 2018, L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, si è recato in visita ufficiale in Georgia, su invito delle autorità del paese nel centenario della dichiarazione di indipendenza della prima Repubblica Democratica georgiana. Nel corso della visita, l’arcivescovo Gallagher è stato accompagnato da José Avelino Bettencourt, nunzio apostolico in Georgia, da Tymon Tytus Chmielecki, officiale della Segreteria di Stato, e da Mihăiţă Blaj, segretario di nunziatura. Agli incontri con le autorità politiche e religiose del paese, con la delegazione della Santa Sede era presente anche l’ambasciatore di Georgia presso la Santa Sede, signora Tamara Grdzelidze.
Arrivato all’aeroporto di Tbilisi nel pomeriggio di domenica 21 ottobre, il giorno successivo l’arcivescovo Gallagher è stato ricevuto dal ministro degli Affari esteri, David Zalkaliani. Nel corso dei cordiali colloqui, che si sono protratti anche durante la cena ufficiale offerta dal ministro, si è espressa soddisfazione per i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica di Georgia, i quali trovano le loro radici nei plurisecolari contatti tra il paese e i Sommi Pontefici, ulteriormente rafforzati dalle visite apostoliche di San Giovanni Paolo II (1999) e di Papa Francesco (2016), e dalle iniziative culturali comuni. Inoltre, non si è mancato di rilevare che la Georgia, antico paese di tradizione cristiana situato nel sud-est europeo, ha un ruolo particolare da svolgere nella promozione dei valori, offrendo un suo specifico contributo culturale e spirituale al continente e alle sue istituzioni. Si è avuto anche un fruttuoso scambio di opinioni sul contesto politico regionale e globale, con particolare attenzione alle difficoltà umanitarie che il paese affronta a causa della situazione nella regione di Tskhinvali - Ossezia del Sud e nell’Abkhazia. Alla fine dell’incontro, il ministro e il segretario per i Rapporti con gli Stati hanno fatto dichiarazioni alla stampa. L’arcivescovo Gallagher ha ricordato, tra l’altro, che dopo la caduta del muro di Berlino la Santa Sede ha riconosciuto sin dall’inizio l’indipendenza della Georgia, essendo tra i primi dieci Stati ad aprire una rappresentanza a Tbilisi. Ha anche espresso il rammarico per le sofferenze delle popolazioni colpite dal conflitto subito dalla Georgia dieci anni fa e, in particolare, per i numerosi sfollati che tuttora non possono ritornare alle loro abitazioni. In tale contesto, ha affermato che rimane immutata la posizione della Santa Sede circa il rispetto della legalità internazionale con riferimento al territorio e ai confini della Georgia.
Di seguito, il segretario per i Rapporti con gli Stati si è recato all’università cattolica Sulkhan-Saba Orbeliani per un breve incontro con la comunità accademica. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno, l’arcivescovo Gallagher ha deposto una corona di fiori presso il Mausoleo degli Eroi della nazione, recandosi successivamente al Palazzo del Governo per un incontro con il primo ministro, Mamuka Bakhtadze. Nel cordiale colloquio, il capo del governo ha presentato le attuali sfide che il paese affronta, in particolare, riguardo alle conseguenze dei conflitti che hanno coinvolto le due sopraccitate regioni, ringraziando la Santa Sede per gli aiuti umanitari. Nello scambio di opinioni sulla situazione politica regionale e internazionale, si è rilevato il desiderio del paese di rinsaldare i legami con l’Ue. Dopo l’incontro, la delegazione si è recata nelle vicinanze della linea amministrativa con la regione di Tskhinvali - Ossezia del Sud, prendendo conoscenza della situazione in loco. Successivamente, la delegazione è stata accompagnata in due luoghi simbolici del cristianesimo in Georgia: l’antica cattedrale patriarcale di Mtskheta e il monastero Jvari, sito sul colle dove, secondo la tradizione, santa Nino, prima santa georgiana del IV secolo, ha collocato una croce.
Lunedì 23 ottobre mattina, l’arcivescovo Gallagher si è incontrato con il presidente del Parlamento georgiano, Irakli Kobakhidze. Durante il colloquio, oltre a rilevare il fondamentale ruolo dei valori cristiani per il consolidamento della società georgiana, si è parlato della cooperazione parlamentare con altri paesi, nonché della necessità del dialogo per una convivenza pacifica nella regione. Dal Palazzo del parlamento, il segretario per i Rapporti con gli Stati si è recato all’università statale Ivane Javakhishvili di Tbilisi, prima università statale del Caucaso, fondata cent’anni fa, per un incontro con la comunità accademica, il corpo diplomatico accreditato in Georgia e i rappresentanti delle altre confessioni religiose. Nell’aula del museo dell’università, l’arcivescovo Gallagher ha presentato un intervento sulla diplomazia della Santa Sede e il suo impegno per la pace e la dignità umana, con particolare attenzione alla regione del Caucaso. Dopo l’intervento ha risposto ad alcune domande degli studenti e ha partecipato al ricevimento offerto dalla nunziatura apostolica.
Successivamente, la delegazione della Santa Sede è stata ricevuta da S.S. Elia II, Catholicos - Patriarca di tutta la Georgia, accompagnato da alcuni metropoliti membri del Sinodo della Chiesa ortodossa georgiana e sacerdoti del patriarcato. Il cordiale incontro è durato circa un’ora ed è terminato con l’ascolto del brano musicale Ave Maria, composto in lingua latina dallo stesso Patriarca. Durante il colloquio, l’arcivescovo Gallagher ha trasmesso un fraterno saluto del Santo Padre Francesco e ha, tra l’altro, rimarcato la necessità di rafforzare l’impegno di tutte le Chiese a diffondere la fede nel mondo che attualmente ne soffre una particolare mancanza, sfociando in numerosi conflitti e nelle gravi situazioni di rischio per la pace. S.S. Elia II, da parte sua, ha profuso parole di rispetto verso Papa Francesco, dicendosi lieto di poter continuare i mutui rapporti. Ha, poi, sottolineato l’imperativo di difendere i valori cristiani in mezzo a una società che rischia di trovarsi, come nel passato, sull’orlo dell’abisso. Di seguito, sono state scambiate riflessioni su alcuni aspetti della situazione politica e sociale in Georgia, come pure su altri temi di attualità.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’arcivescovo Gallagher si è recato al Palazzo presidenziale per incontrare il capo di stato, Giorgi Margvelashvili, il quale ha espresso la gratitudine per la visita di Papa Francesco, che ha ulteriormente avvicinato la Georgia e la Santa Sede, e per quanto la Chiesa cattolica fa a livello umanitario ed educativo in favore dei cittadini georgiani. Nel corso dell’incontro, sono stati ricordati anche i lunghi rapporti amichevoli bilaterali, nonché gli attuali progetti per gli studenti georgiani presso le istituzioni accademiche della Chiesa cattolica all’estero. È stata espressa, infine, la volontà di rafforzare la collaborazione reciproca a livello culturale.
La sera del 23 ottobre, l’arcivescovo Gallagher si è incontrato con la comunità cattolica presente in Georgia nei suoi tre riti (latino, armeno e caldeo), presiedendo la Santa Messa nella chiesa dell’Assunta a Tbilisi, con la partecipazione di molti fedeli. Hanno concelebrato Giuseppe Pasotto, C.S.S., Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, Raphael François Minassian, Ordinario per gli Armeni cattolici dell’Europa Orientale, il Reverendo P. Benny Beth Yadegar, parroco della comunità caldea, e numerosi sacerdoti. Subito dopo si è tenuta un’agape fraterna nella residenza di Mons. Pasotto. All’indomani, l’arcivescovo Gallagher ha fatto ritorno in Vaticano.

L'Osservatore Romano, 27-28 ottobre 2018