Discernimento per nuove vocazioni - CCEE

Tirana vocazioni Ccee agensirTIRANA, 28. «La Chiesa crede e ha fiducia che il Signore chiama ancora oggi molti a consacrarsi a lui e al servizio dei fedeli e della missione della Chiesa. Ogni epoca porta con sé nuove sfide che richiedono un’attenta analisi e una capacità di adattamento, nei modi e

nelle forme, anche per quanto riguarda il risveglio della chiamata vocazionale e l’accompagnamento di quei giovani che hanno iniziato un cammino di discernimento. Venti anni fa, questa stessa sfida ha generato un documento, In verbo tuo , che è stato di aiuto alle Chiese locali in questo compito. Oggi questo strumento merita una verifica». Sulla base di queste considerazioni oltre cinquanta tra vescovi e responsabili nazionali per la pastorale vocazionale del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee) si confrontano a Tirana, in Albania, nel corso di un incontro che si svolge dal 28 febbraio al 3 marzo. L’iniziativa s’inserisce nel «cammino di preparazione che tutta la Chiesa in Europa sta compiendo in questi mesi» in vista del prossimo sinodo dei vescovi su «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» che si celebrerà a Roma nell’o t t o b re prossimo. Nella capitale albanese, i delegati delle Conferenze episcopali del vecchio continente valuteranno gli esiti del rinnovamento della pastorale vocazionale a venti anni del documento In verbo tuo pubblicato dalla Pontificia opera per le vocazioni ecclesiastiche. In una nota pubblicata alla vigilia dell’incontro si sottolinea come oltre a effettuare una lettura critica del documento, mettendo in luce punti di forza e aspetti che meritano un aggiornamento, i lavori prevedono momenti di riflessione su dimensioni specifiche del discernimento vocazionale: in particolare la vocazione al sacerdozio e quella alla vita consacrata. A momenti di discussione in plenaria si alterneranno gruppi di lavoro, per lo scambio di esperienze. Ampio spazio sarà anche dedicato all’ascolto delle attività e dei progetti realizzati dalle diverse conferenze episcopali «per favorire il discernimento vocazionale e accompagnare i giovani nel loro cammino di riflessione». Il programma dell’incontro prevede anche un pellegrinaggio al Santuario nazionale della Madonna del buon consiglio (patrona dell’Albania) a Scutari. I delegati potranno visitare anche il museo allestito presso l’attuale monastero delle clarisse che ai tempi del regime era stato trasformato in carcere dalla polizia segreta albanese (“Sigurimi”). La vita dei trentotto martiri albanesi, uccisi per la loro fede, è infatti «immagine di una vocazione vissuta in pienezza e testimonia ancora oggi la ricchezza spirituale di una Chiesa in un paese che il regime totalitarista voleva rendere ateo». L’incontro è promosso dalla sezione Vocazioni-Evs (European Vocations Service), guidata dal vescovo di Como, Oscar Cantoni, e della Commissione giovani del Ccee, presieduta dall’arcivescovo di Lussemburgo, Jean-Claude Hollerich. La riunione si svolge a Tirana su invito di Ottavio Vitale, vescovo di Lehzë e responsabile per la pastorale vocazionale della Conferenza episcopale albanese.

© Osservatore Romano - 1 marzo 2018