La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina si riunisce per il Sinodo dall’1 al 10 settembre. Saluto del Cardinale Leonardo Sandri

santa sofia roma fill 333x250© Chiesa greco-cattolica ucraina Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore (Roma)  --   Cominceranno con una udienza con Papa Francesco il 2 settembre, e proseguiranno fino al 10 settembre, i lavori del Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che si tiene quest’anno a Roma.
I 50 vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, stabiliti
nella terra madre, ma anche negli Stati Uniti, in America Latina, in Australia e Medio Oriente, discuteranno sul tema “La comunione e l’unità nella vita e testimonianza della Chiesa Ucraina oggi”.
Il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina si tiene a Roma per celebrare due anniversari: il cinquantesimo anniversario della consacrazione della Basilica di Santa Sofia, “casa” dei greco-cattolici ucraini a Roma, che consacrata dal Cardinale Josyp Slipyi alla presenza di Papa Paolo VI; e il novantesimo anniversario dei primi incontri dei vescovi greco-cattolici ucraini, che il Metropolia Sheptycky cominciò a Roma nel 1929. Fu poi a Roma che ripresero le riunioni sinodali della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, allora in diaspora, dopo il Concilio Vaticano II.
La convocazione del Sinodo a Roma in occasione di queste due celebrazioni rappresenta una occasione proficua per i vescovi ucraini di riconfermare la fedeltà come corpo sinodale al successore di Pietro.
L’apertura del Sinodo è iniziata il’1 settembre, con la celebrazione liturgica nella Basilica di Santa Sofia, pro-cattedrale, vale a dire seconda cattedra del Capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Alla celebrazione ha preso parte il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali; il Cardinale Domenico Calcagno, presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; i 50 vescovi che prendono parte al Sinodo. Dopo la celebrazione, [ stata consacrata la croce che celebra l’anniversario.
Come detto, i lavori del Sinodo cominceranno solennemente oggi, il 2 settembre, con l’udienza da Papa Francesco alle 11.15. Dopo l’udienza ci sarà una preghiera sulla tomba di San Giosafat, martire ucraino per l’unità della Chiesa, che è sepolto in Basilica Vaticana per volontà di San Paolo VI.
Il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, prenderà parte ai lavori il 3 settembre, mentre il 4 settembre è previsto un intervento del Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma e amministratore apostolico sede vacante del recentemente costituito esarcato apostolico per i fedeli cattolici ucraini in Italia.
Il 5 settembre, si terrà in Santa Maria Maggiore alle ore 15 una Liturgia in occasione del 100esimo anniversario della morte della beata Yosafata Gordashevska, beatificata da San Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Ucraina nel 2001.
Il 6 settembre sarà commemorato il 35esimo anniversario dalla morte del Cardinale Josyp Slipyi, e l’ospite d’onore sarà il Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 7 settembre, i vescovi del Sinodo visiteranno il Pontificio Istituto Orientale, dove sarà presentato il programma “Cristianesimo di Kiev”, una ricerca sulle radici del cristianesimo di Kiev ispirata e sostenuta da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Padre e Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.
Il Sinodo si concluderà il 10 settembre, con la firma degli atti sinodali.
La celebrazione del Sinodo è particolarmente importante per la Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Il Sinodo ha il compito di emanare leggi per l'intera Chiesa sui iuris, eleggere i vescovi per le eparchie e gli esarcati sia all'interno che al di fuori del territorio della Chiesa.
Inoltre, in conformità con il canone 1062 del Codice di Diritto Canonico delle Chiese Orientali (CCCO), il Sinodo dei Vescovi è il tribunale supremo della Chiesa greco-cattolica ucraina. La vita e il lavoro sinodali manifestano solennemente il principio della collegialità episcopale e l'unità della Chiesa. ***

Il Cardinale Sandri alla Chiesa Greco Cattolica Ucraina: “La vostra vita e la vostra fede sono il dono che il Signore ha continuato a custodire nonostante le dolorose prove”
La Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha mantenuto la fede nonostante “le prove del passato antico e recente”, e questo è “un dono che il Signore ha continuato a custodire”, secondo il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali.
Il Cardinale ha preso la parola al Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. La più grande delle 24 Chiese sui iuris orientali si riunisce a Roma, dall’1 al 10 settembre, per discutere di “La comunione e l’unità nella vita e testimonianza della Chiesa Ucraina oggi”. È anche l’occasione per festeggiare il 50esimo anniversario della basilica di Santa Sofia, la casa dei greco-cattolici ucraini a Roma, che Papa Francesco ha visitato il 27 gennaio 2018.
Il Cardinale Sandri prende parte alla Divina Liturgia dell’1 settembre, in cui si ricorda appunto la consacrazione della pro-cattedrale di Santa Sofia, che avvenne il 28 settembre 1969.
Ricordando la diaspora vissuta dalla comunità greco-cattolica ucraina, rappresentata nel Sinodo da pastori sparsi in Europa, Stati Uniti, Canada, America Latina, Australia e persino nel Golfo Persico, il Cardinale Sandri sottolinea che la loro “vita e fede sono il dono prezioso che il Signore ha continuato a custodire nonostante le dolorose prove del passato antico e del vicino presente”. Tra queste prove, il Cardinale cita l’Holodomor, il genocidio ucraino operato proprio attraverso una carestia provocata dal regime sovietico, che causò milioni di vittime.
Dopo una doverosa menzione al Cardinale Achille Silvestrini, già prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali scomparso lo scorso 29 agosto, il Cardinale Sandri mette in luce le figure “del Metropolita Andrej Sheptycky, che avviò a Roma, novant’anni fa, gli Incontri dei Vescovi greco-cattolici”, e del Cardinale Josyf Slipyj, “che consacrò la Basilica di Santa Sofia cinquant’anni fa, nella certezza che se anche in Ucraina la Chiesa era costretta alle catacombe e all’oscurità della vita clandestina, il fulgore della fede e la potenza della Parola di Dio che opera in coloro che credono non poteva restare nascosta”.
Ma, aggiunge il Cardinale, “prima ancora che nei muri di una pro-cattedrale per il popolo in esilio, la Sapienza di Dio ha posto la sua tenda e vuole continuare a farlo nel cuore dei fedeli, capaci di vivere il Vangelo come forza capace di cambiare la storia, come urgenza di pace e di riconciliazione, come possibilità di cercare strade comuni tra coloro che un unico battesimo ha immerso nella Pasqua di Cristo e un’unica unzione ha consacrato come popolo sacerdotale, regale e profetico”.
Il Cardinale Sandri ha infine affidato il Sinodo dei vescovi alla Madonna, e in particolare alla Vergine venerata nel santuario di Zarvanytsia, perché “ella custodisca sotto il suo manto l’Ucraina, e in particolare accompagni con la sua preghiera la vita dell’Esarcato appena costituito in Italia per l’assistenza pastorale di tanti figli e figlie della vostra Chiesa”.

-> VD anche

Udienza ai Vescovi del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, 02.09.2019