Incontro Cei sul Mediterraneo, dopo un anno l’impegno continua

vescovi mediterraneoEsattamente un anno fa, il 23 febbraio 2020, si concludeva a Bari l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di Pace”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana, che ha riunito a Bari i vescovi di 20 Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. A loro Papa Francesco aveva affidato un’«opera di riconciliazione e di pace», ricordano dalla Cei in una nota diffusa dall’Ufficio comunicazioni sociali, vale a dire l’impegno a

«ricostruire i legami che sono stati interrotti, rialzare le città distrutte dalla violenza, far fiorire un giardino laddove oggi ci sono terreni riarsi, infondere speranza a chi l’ha perduta ed esortare chi è chiuso in sé stesso a non temere il fratello. E guardare questo, che è già diventato cimitero, come un luogo di futura risurrezione di tutta l’area». 

A distanza di un anno, si legge nella nota Cei, «l’impegno a dialogare e a costruire la pace in un’area cruciale per il mondo intero non è venuto meno. Sebbene la dimensione pubblica dell’esperienza abbia subito un’interruzione a causa della pandemia, il confronto tra Chiese sorelle e il supporto vicendevole hanno continuato a caratterizzare i mesi della crisi sanitaria». E proprio la pandemia «dimostra ancora una volta che l’umanità è una sola e che i destini dei popoli sono strettamente correlati in questa era globale». Proprio per questo, in risposta al Covid-19, «la nostra rete nel Mediterraneo ha visto confermare, dopo Bari, forme di collaborazione e solidarietà, tese a dare risposte comuni a problemi comuni. Ne sono esempio la solidarietà portata dalla Chiesa che è in Italia al Libano, colpito ad agosto da una tremenda esplosione nella zona portuale di Beirut, e alla popolazione della Croazia, devastata da una serie di scosse sismiche nel mese di dicembre».

Quella di Bari, sottolinea il cardinale presidente della Cei Gualtiero Basetti, è stata «la prima tappa, l’inizio di un cammino che era necessario intraprendere, per dare la nostra risposta col Vangelo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e alla società di oggi». Nel solco aperto in quei giorni «si è alimentato lo spirito di fraternità e condivisione maturati durante l’incontro», aprendo cammini di riflessione e azione a livello locale e internazionale. Ne è segno la recente visita di una delegazione della Cei in Niger e, ancora di più, la volontà del cardinale Bassetti di riprendere l’intuizione di Bari per rendere il Mare Nostrum quel «grande lago di Tiberiade» che fu in passato, come lo definiva Giorgio La Pira, le cui sponde tornino a essere simbolo di unità e non di confine.

Nelle parole di Bassetti, «è essenziale proseguire in questo percorso di comunione, nell’orizzonte indicatoci da Papa Francesco che, nella Fratelli tutti, ci ricorda che il dialogo perseverante e coraggioso, anche se non fa notizia, aiuta il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto».

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