Dal dramma della guerra in Siria all'accoglienza nella diocesi di Siena (+ video ++ audio)

Dare braccia e gambe nuove al futuro della Siria. Munzir e il piccolo Mustafa, padre e figlio di Idlib con i segni fisici di una bomba nel loro Paese e rifugiati in Turchia, da Instanbul arrivano in Italia con un permesso di protezione umanitaria. Il bambino sarà operato a Budrio (BO). Fu la foto di Mehmet Aslan, che ha vinto il Siena International Photo Awards, ad attivare una virtuosa macchina di solidarietà. Lojudice: abbiamo semplicemente risposto all'appello del Papa all'accoglienza

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Da Idlib, alla Turchia, all'Italia

Il piccolo Mustafa di 5 anni, insieme al papà Munzir e alla mamma Zeibab e ad altri due figli della coppia alloggeranno in un appartamento messo a disposizione dalla Caritas locale. Alla famiglia - che dovrà seguire un periodo di quarantena, provenendo dall'estero - verrà fornito vitto e i pocket money. Successivamente la Caritas si adopererà per creare una rete di supporto e relazioni con il territorio per favorire il processo di integrazione della famiglia. Il nucleo familiare è originario di Idlib, in Siria, dove vivevano in condizioni assai modeste. Nel 2016 sono vittima di un barile bomba scoppiato in un mercato. L’uomo perde la gamba destra rimanendo ferito in modo grave, mentre la madre, che all’epoca era incinta di Mustafa, respira il gas nervino sprigionato dagli ordigni con conseguenze irreparabili per il feto. Il bambino nasce affetto da tetramelia, privo cioè dei quattro arti. Tre anni dopo la famiglia fugge, come altre centinaia di migliaia di rifugiati, nel sud della Turchia, a ridosso del confine siriano. Sono privi di tutto. Qui vivono come mendicanti. Possono contare solo su un aiuto della Mezzaluna Rossa. Li intercetta il fotografo turco Mehmet Aslan, fa uno scatto, lo mette in circolo, fa subito il giro del mondo. Approda all'edizione 2021 del Siena Awards, vince. È la vittoria della speranza contro la disperazione imposta dalla guerra. 

Mettere in pratica l'appello del Papa a gesti concreti di carità

Da Siena, il cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino e presidente della Caritas diocesana, risponde al telefono con il suo consueto tono entusiastico e semplice:

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