Nuovo organismo del Consiglio francese del culto musulmano

veglia IslamabadPARIGI, 11. Qual è la posizione del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) sul fine vita? È possibile stabilire una linea comune, fra le varie organizzazioni, tesa a contrastare o a prevenire il fenomeno della radicalizzazione dell’islam in Francia? Cercherà di rispondere anche a questi interrogativi il Consiglio teologico creato dal Cfcm, la cui prima riunione si è tenuta domenica scorsa a Parigi. L’obiettivo — si legge in un comunicato — è «incoraggiare la riflessione e lo sforzo intellettuale sulla contestualizzazione della pratica religiosa nel Paese».
Il nuovo organismo, presieduto da Ahmed Jaballah, è composto da studiosi e da teologi designati dalle federazioni e dalle grandi moschee affiliate al Cfcm, ma potrà essere allargato, se necessario, con altre figure di spicco del mondo islamico. Il Consiglio teologico affronterà, in particolare, problematiche legate alla pratica del culto musulmano, questioni globali sulle quali «è auspicabile elaborare una posizione collegiale e comune sul piano teologico fra le differenti componenti dell’islam di Francia ». Il Consiglio condurrà una riflessione anche su problemi che coinvolgono tutta la società, come quello sul fine vita, e, in materia di prevenzione della radicalizzazione, proverà a studiare un “contro discorso” basato su argomentazioni teologiche solide, «in risposta ai “discorsi” veicolati da alcuni e che circolano sulle reti sociali, soprattutto fra i giovani». Inoltre, l’istituzione del Consiglio teologico potrebbe contribuire a sbloccare un altro progetto: quello relativo alla “certificazione degli imam”, considerato come un possibile rimedio alla piaga degli imam auto-proclamati. Anche se il Cfcm preferisce parlare di “raccomandazione”, il principio rimane lo stesso: condizionata ad un certo livello di formazione civica e teologica, questa etichetta servirà da garanzia «allo stesso imam, alla moschea e alle autorità pubbliche». Obiettivo del nuovo organismo, infine, è quello di rappresentare con imparzialità le diversità dell’islam presenti in Francia. Il Consiglio teologico, è stato annunciato, si riunirà due volte all’anno in sessione ordinaria, ed eventualmente in sessione straordinaria per questioni di particolare rilevanza.

© Osservatore Romano - 12 maggio 2016