Nel segno del dialogo tra cristiani e musulmani

catholic-and-muslimGINEVRA, 26. Dopo un intervallo di quattro anni il Consiglio ecumenico delle Chiese e il Centro per il dialo-go interreligioso (Cid) di Teheran hanno ripreso i loro incontri tesi a rafforzare il dialogo bilaterale. Nell’ultima riunione, svoltasi nei giorni scorsi all’Istituto ecumenico di Bossey, vicino a Ginevra, in Sviz-zera, i rappresentanti cristiani e mu-sulmani hanno incoraggiato le ri-spettive confessioni a «un dialogo interreligioso in tutti i settori della società, con l’obiettivo di coinvolge-re tutti per garantire la giustizia, l’uguaglianza, la non violenza, il be-nessere, l’amicizia e la solidarietà nella società». L’incontro di Bossey è il sesto di una serie di incontri che ha avuto inizio nel 1995. L’appuntamento ha visto la partecipazione di cinque musulmani, di cinque cristiani e di sette religiosi in rappresentanza del-le diverse comunità membro del World Council of Churches (Wcc). «Il dialogo — si legge in un comu-nicato diffuso al termine della riu-nione — è il mezzo migliore per su-perare le incomprensioni e per pro-muovere la stima reciproca e la con-vivenza pacifica tra i seguaci delle diverse religioni nel mondo multi-culturale di oggi, contrassegnato da violenze e conflitti». Durante i lavori sono stati affron-tati numerosi aspetti di natura teo-logica e i partecipanti si sono soffer-mati, in particolare, sulle ultime ten-sioni che stanno interessando diversi Paesi. Tutti si sono trovati d’a c c o rd o nel sostenere ancora di più gli sforzi per un dialogo interreligioso diffuso e per un maggiore coinvolgimento delle donne. Sull’importanza del dialogo e della tolleranza tra le reli-gioni si è soffermato il segretario ge-nerale del Consiglio ecumenico del-le Chiese, il reverendo Olav Fykse Tveit, che ha preso parte all’evento. Anche secondo Mohammad Reza Dehshiri, vice presidente della com-missione cultura islamica del Centro per il dialogo interreligioso di Tehe-ran, i requisiti di base fondamentali per il raggiungimento del dialogo fra le diverse religioni sono l’imp e-gno costante, la cooperazione e la completezza delle informazioni. «Il dialogo — ha spiegato Reza Dehshi-ri — ha bisogno del coinvolgimento e della comprensione reciproca delle persone. Solo così si potranno supe-rare barriere e incomprensioni». Infine, i partecipanti del Wcc e del Cid si sono impegnati a inco-raggiare e a sostenere con ogni sfor-zo le proprie comunità, i giovani e i diversi settori della società. Soddi-sfazione e plauso sono stati espressi dai leader religiosi per la riuscita dell’incontro, grazie al quale si po-tranno gettare le basi per un dialo-go di pace e un futuro migliore.

© Osservatore Romano - 27 settembre 2012