“4 ottobre, San Francesco d’Assisi” Passato, presente e futuro di «Fratelli tutti»
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- Created: 04 Ottobre 2021
«Il valorosissimo soldato di Cristo passava per città e castelli annunciando il Regno dei cieli, la pace, la via della salvezza, la penitenza in remissione dei peccati; non però con gli artifici della sapienza umana, ma con la virtù dello Spirito (1 Corinzi, 2, 4) [...]. Uomini e donne, chierici e religiosi accorrevano a gara a vedere e a sentire il Santo di Dio, che appariva a tutti come un uomo del mondo futuro. Persone di ogni età e sesso venivano sollecite ad ammirare le meraviglie che il Signore di nuovo compiva nel mondo per mezzo del suo servo».
Lettera del Santo Padre al Legato Pontificio per presiedere la celebrazione eucaristica in occasione del 1.300° anniversario della morte di Sant’Ottilia
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- Created: 26 Giugno 2021
In data 4 maggio 2021, il Santo Padre ha nominato l’Em.mo Sig. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, Legato Pontificio per presiedere la celebrazione eucaristica che si terrà il 4 luglio 2021 nella Cattedrale di Strasburgo (Francia), in occasione del 1.300° anniversario della morte di Sant’Ottilia (Sainte Odile), Patrona di dell’Alsazia.
BASILICA SANTUARIO SAN MICHELE ARCANGELO - festa a Monte Sant'Angelo (FG)
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- Created: 08 Maggio 2021
26 FEBBRAIO: SAN PORFIRIO DI GAZA, VESCOVO
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- Created: 26 Febbraio 2021
(Tessalonica, 347 circa – Gaza, 26 febbraio 420) è stato un vescovo greco; fu vescovo di Gaza, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse. «A Gaza in Palestina, san Porfirio, vescovo, che, nato a Tessalonica, visse cinque anni da anacoreta a Scete e altrettanti oltre il Giordano, distinguendosi per la benevolenza verso i poveri; ordinato poi vescovo di Gaza, abbatté molti templi dedicati agli idoli, dai cui seguaci era stato a lungo vessato, finché degno di venerazione trovò riposo nella pace dei santi.» (Martirologio Romano) segue :
https://www.collatio.it/lista-argomenti/documenti/lista-testi-utili/santi-e-beati/2327-26-febbraio-san-porfirio-di-gaza-vescovo.html
https://www.collatio.it/lista-argomenti/documenti/lista-testi-utili/santi-e-beati/2327-26-febbraio-san-porfirio-di-gaza-vescovo.html
Quaresima: Le cinque vie della riconciliazione con Dio - di Manuel Nin
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- Created: 25 Febbraio 2021
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo. -- Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo. La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato. Perciò anche il profeta diceva: «Ho detto: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato». Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.
Gregorio di Narek, Giovanni D'Avila e Ildegarda di Bingen iscritti nel Calendario Romano
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- Created: 02 Febbraio 2021
Nella memoria liturgica di sant’Angela Merici - L’albero dai buoni frutti
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- Created: 27 Gennaio 2021
La maestosa basilica di San Pietro. Una volta entrati — sempre un po’ timidi, il luogo lo impone — veniamo abbagliati da tale bellezza. Ed è così che — quasi naturalmente — il nostro animo è portato a innalzarsi fin sulle vette della cupola michelangiolesca. Voliamo insieme a quella colomba dello Spirito Santo posta dietro la chatedra dell’altare maggiore. Sorvoliamo, volteggiamo — nella nostra immaginazione — tra colonne, fregi e pale d’altare.
«Silenzio!»: il misterioso antico ritratto di sant’Anna ritrovato in Nubia
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- Created: 07 Dicembre 2020
Sant’Anna che invita al silenzio – l’indice portato sulla bocca chiusa. Scoprite la misteriosa storia di questo ritratto unico della madre della Vergine rinvenuto su un dipinto del VIII secolo nell’antica Nubia, a nord del Sudan. È un gesto inattuale: su un affresco databile al VIII o al IX secolo, scoperto nel leggi tutto
San NICOLA DI MIRA (DI BARI) Vescovo - Memoria Pàtara, Asia Minore (attuale Turchia), ca. 250 - Mira, Asia Minore, ca. 326
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- Created: 06 Dicembre 2020
Nato tra il 250 e il 260 a Patara, nella Licia, divenne vescovo di Mira in un tempo di persecuzione e dovette affrontare anche la prigionia: si salvò grazie alla libertà di culto concessa dall'Editto di Costantino nel 313. --
San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. Egli è certamente una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia. Tra il X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il confronto con lui quanto a universalità e vivacità di culto.
San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. Egli è certamente una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia. Tra il X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il confronto con lui quanto a universalità e vivacità di culto.
Il messaggio di pace del “primo dei chiamati”
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- Created: 01 Dicembre 2020
Il 30 novembre è un giorno di festa comune tra le Chiese d’oriente e d’occidente. Sant’Andrea apostolo, Protóklitos, che vuol dire “chiamato per primo”. Egli, patrono del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, contraddistingue questo giorno di festa e commemorazione liturgica, come momento universale di preghiera condivisa tra i cristiani delle Chiese di Roma e Costantinopoli. La Divina liturgia di san Giovanni Crisostomo, celebrata in questo giorno, canta nell’Apolitíkyon di sant’Andrea cioè nell’inno della festa del Santo: «O Andrea, che fra gli
San DANIELE COMBONI Vescovo - Limone del Garda (Brescia), 15 marzo 1831 - Khartum (Sudan), 10 ottobre 1881
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- Created: 10 Ottobre 2020
3 SETTEMBRE, San GREGORIO I, DETTO MAGNO Papa e dottore della Chiesa - Roma, 540 - 12 marzo 604
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- Created: 03 Settembre 2020
Tutto inizia al colle Celio, vera oasi di pace e bellezza. Uno dei luoghi più affascinanti, sconosciuti e silenziosi di Roma. Disseminato di chiese bellissime, ricche di opere d’arte cariche di storia.
Chiesa di San Gregorio Magno e Biblioteca di Agapito al Celio – Giuseppe Vasi
E’ qui che incontriamo la storia di uno dei personaggi più significativi del cristianesimo che riuscì a governare la Chiesa in uno dei suoi momenti più bui. Richard Krautheimer, uno dei più grandi storici dell’arte di tutti i tempi, lo ha definito: «il primo papa dell’età di mezzo, il fondatore della
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E’ qui che incontriamo la storia di uno dei personaggi più significativi del cristianesimo che riuscì a governare la Chiesa in uno dei suoi momenti più bui. Richard Krautheimer, uno dei più grandi storici dell’arte di tutti i tempi, lo ha definito: «il primo papa dell’età di mezzo, il fondatore della
Il Papa, un devoto di Santa Monica (+ audio)
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- Created: 27 Agosto 2020
San Bernardo,“tenero cantore” di Maria (+ audio)
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- Created: 20 Agosto 2020
Il 20 agosto la Chiesa celebra "la memoria liturgica di San Bernardo di Chiaravalle, grande dottore della Chiesa e soprattutto tenero cantore della Madonna”. Con queste parole al termine della catechesi dell'udienza generale del 19 agosto, Francesco ha ricordato la figura del santo teologo cistercense. Padre Alberto Coratti dell’abbazia di Casamari:"I suoi sermoni come inni"
Spirito libero che operò meraviglie - L’estremo sacrificio della santa ortodossa Maria Skobtsova
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- Created: 14 Agosto 2020
di CATERINA CIRIELLO
Nel venticinquesimo anniversario della lettera enciclica Ut unum sint di san Giovanni Paolo II la Chiesa cattolica, nella persona di Papa Francesco e di tutti coloro che continuano a lavorare assiduamente per l’unità dei cristiani, ha ribadito il suo forte impegno per il ristabilimento di questa unità.
Nel venticinquesimo anniversario della lettera enciclica Ut unum sint di san Giovanni Paolo II la Chiesa cattolica, nella persona di Papa Francesco e di tutti coloro che continuano a lavorare assiduamente per l’unità dei cristiani, ha ribadito il suo forte impegno per il ristabilimento di questa unità.
30 luglio, San PIETRO CRISOLOGO Vescovo e dottore della Chiesa - Memoria Facoltativa Imola, ca. 380 – 450
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- Created: 30 Luglio 2020
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Una tela di Felice Giani (1758-1823), tra i massimi esponenti del neoclassicismo, posta nella sala della pinacoteca, racconta come avvenne la scelta di Pietro, diacono della chiesa di Imola, per la cattedra episcopale ravennate. Il Liber pontificalis ecclesie ravennatis, documento importantissimo del IX secolo scritto dal sacerdote Andrea Agnello, è un testo che raccoglie le Vite dei vescovi di Ravenna da Apollinare fino al secolo in cui fu redatto il pontificale. Nella Vita
Una tela di Felice Giani (1758-1823), tra i massimi esponenti del neoclassicismo, posta nella sala della pinacoteca, racconta come avvenne la scelta di Pietro, diacono della chiesa di Imola, per la cattedra episcopale ravennate. Il Liber pontificalis ecclesie ravennatis, documento importantissimo del IX secolo scritto dal sacerdote Andrea Agnello, è un testo che raccoglie le Vite dei vescovi di Ravenna da Apollinare fino al secolo in cui fu redatto il pontificale. Nella Vita
22 luglio, Santa MARIA MADDALENA (DI MAGDALA) Magdala, sec. I
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- Created: 22 Luglio 2020
È patrona dei penitenti e venerata anche dalla Chiesa d'Oriente. La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è .... leggi tutto
BEATO SIMONE DA LIPNICA (1435/1440 c.ca - 1482) Foto
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- Created: 18 Luglio 2020
Il Beato Simone nacque a Lipnica Murowana, nella Polonia meridionale intorno agli anni 1435-1440. I suoi genitori, Gregorio e Anna, seppero dargli un’educazione sana, ispirata ai valori della fede cristiana e, nonostante la modesta condizione, si preoccuparono di assicurargli un’adeguata formazione culturale. Simone crebbe con un carattere pio e responsabile, ricco di una naturale predisposizione alla preghiera e un tenero amore alla Madre di Dio.
Slovacchia 60 anni fa moriva in carcere mons. Pavol Peter Gojdič, Beato e Giusto tra le nazioni
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- Created: 17 Luglio 2020
(RC, a cura Redazione "Il sismografo") La Chiesa greco-cattolica slovacca commemora, oggi venerdì 17 luglio, il 60 ° anniversario della morte del beato vescovo eparca di Prešov, Pavel Petr Gojdič - OSBM. Mons. Gojdič morì il 17 luglio 1960, giorno del suo 72 ° compleanno nel carcere di Leopoldov (Slovacchia) durante il regime comunista dell'epoca. L'anniversario verrà ricordato domani sabato alle ore 10 dall'arcidiocesi di Prešov con una solenne Liturgia nella città natale del vescovo e sarà celebrata dall'attuale arcivescovo di Prešov, il metropolita Ján Babjak SJ.
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Preghiera a San Charbel Maklouf, per i popoli del Medio Oriente
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- Created: 17 Luglio 2020
Il Calendario liturgico pone la memoria di San Charbel il 24 luglio; molte comunità nel mondo la celebrano nella terza domenica di luglio con grande devozione per suo potere di intercessione presso Dio. La lista dei miracoli e delle grazie ottenuti da fedeli di tutte le confessioni implorando
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Sant' Olga di Kiev
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- Created: 11 Luglio 2020
Olga (o Helga) apparteneva ai variaghi, una popolazione norvegese che aveva invaso le terre lungo il fiume Volga nel ix secolo; sposò il principe Igor di Kiev, slavo, governante del nuovo regno russo nato dalla conquista norvegese di Kiev nell'882, che aveva condotto alla distruzione della comunità cristiana di Kiev. Igor e Olga erano entrambi pagani; all'assassinio di Igor nel 945, Olga governò in sua vece e fu spietata nella ricerca degli uccisori del marito e dei loro seguaci, molte centinaia dei quali furono uccisi. Si dimostrò un'amministratrice abile e giusta, e contribuì molto alla stabilità del nuovo stato russo. Una delle questioni che dovette affrontare fu la relazione tra Kiev e Costantinopoli: esistevano rapporti commerciali tra le due città da molti anni, che la distruzione della comunità cristiana di Kiev e un attacco di Igor alla città imperiale nel 941 avevano interrotto. Olga riconobbe il valore politico di avere dei legami più stretti e decise convertirsi al cristianesimo; non è facile determinare se questa decisione sia stata una mossa puramente politica o se Olga sia stata sincera nel convertirsi alla nuova religione, ma la successiva fedeltà al cristianesimo e i tentativi di sostenerlo e diffonderlo mostrano che fu coerente con quella conversione, dimostrandosi una devota cristiana per il resto della vita. Fu battezzata nel 957, e la tradizione afferma che fu la prima, in Russia, a ricevere questo sacramento, affermazione certamente errata; si dice anche che il battesimo, molto probabilmente, fu celebrato a Costantinopoli. Sembra certo invece che fu istruita da missionari bizantini di ritorno a Kiev, e che si recò a Costantinopoli nel 957.
Olga non ottenne molti risultati nel convincere il popolo a convertirsi alla nuova religione (non usò la forza per costringerlo), e fallì persino nel tentativo di convincere suo figlio. Nel 959, inviò una delegazione presso l'imperatore della Germania, Ottone I, chiedendo l'invio di missionari per evangelizzare il paese, richiesta che condusse poi alla missione fallimentare di S. Adalberto di Magdeburgo (20 giu.) nel 961, quando tutti i suoi compagni furono uccisi ed egli costretto a ritornare senza nessun risultato. I rapporti da lei creati con la Germania si dimostrarono, a ogni modo, importanti: Olga pensava fosse necessario mantenere un equilibrio tra Oriente e Occidente. La propensione ad appoggiarsi alla Germania forse fu anche dovuta alla delusione provocata dal rifiuto della corte bizantina di dare in sposa a suo figlio una delle principesse, come Olga desiderava. Fu suo nipote, S. Vladimiro di Kiev (15 lug.), che ottenne dei risultati dove lei aveva fallito; entrambi sono stati messi tradizionalmente in relazione in quanto fautori della conversione della Russia, e un cronista dell'xi secolo li definì «la nuova Elena e il nuovo Costantino, al pari degli apostoli». Olga aveva scelto come nome di battesimo Elena; se ciò fosse avvenuto a Costantinopoli, dove l'imperatore si chiamava Costantino Porfi-rogenito e l'imperatrice Elena, le implicazioni simboliche nella scelta del nuovo nome sarebbero state evidenti.
Quando suo figlio fu abbastanza adulto da governare di diritto, Olga si ritirò dalla vita pubblica, ma continuò la sua attività mis-sionaria, facendo costruire un certo numero di chiese, compresa una a Pskov e un'altra a Kiev. Morì nel 969, e il suo culto popolare ebbe inizio nel 996 quando Vladimiro trasferì le spoglie in una nuova chiesa che aveva costruito allo scopo. Kiev fu totalmente distrutta dagli invasori mongoli nel 1240, ma le sue reliquie non furono scoperte fino al xvii secolo; nel frattempo il culto fu ufficialmente confermato dal concilio russo del 1574. Le sue reliquie scomparvero di nuovo all'inizio del xix secolo e non sono state ritrovate.
(Santodelgiorno)
Olga non ottenne molti risultati nel convincere il popolo a convertirsi alla nuova religione (non usò la forza per costringerlo), e fallì persino nel tentativo di convincere suo figlio. Nel 959, inviò una delegazione presso l'imperatore della Germania, Ottone I, chiedendo l'invio di missionari per evangelizzare il paese, richiesta che condusse poi alla missione fallimentare di S. Adalberto di Magdeburgo (20 giu.) nel 961, quando tutti i suoi compagni furono uccisi ed egli costretto a ritornare senza nessun risultato. I rapporti da lei creati con la Germania si dimostrarono, a ogni modo, importanti: Olga pensava fosse necessario mantenere un equilibrio tra Oriente e Occidente. La propensione ad appoggiarsi alla Germania forse fu anche dovuta alla delusione provocata dal rifiuto della corte bizantina di dare in sposa a suo figlio una delle principesse, come Olga desiderava. Fu suo nipote, S. Vladimiro di Kiev (15 lug.), che ottenne dei risultati dove lei aveva fallito; entrambi sono stati messi tradizionalmente in relazione in quanto fautori della conversione della Russia, e un cronista dell'xi secolo li definì «la nuova Elena e il nuovo Costantino, al pari degli apostoli». Olga aveva scelto come nome di battesimo Elena; se ciò fosse avvenuto a Costantinopoli, dove l'imperatore si chiamava Costantino Porfi-rogenito e l'imperatrice Elena, le implicazioni simboliche nella scelta del nuovo nome sarebbero state evidenti.
Quando suo figlio fu abbastanza adulto da governare di diritto, Olga si ritirò dalla vita pubblica, ma continuò la sua attività mis-sionaria, facendo costruire un certo numero di chiese, compresa una a Pskov e un'altra a Kiev. Morì nel 969, e il suo culto popolare ebbe inizio nel 996 quando Vladimiro trasferì le spoglie in una nuova chiesa che aveva costruito allo scopo. Kiev fu totalmente distrutta dagli invasori mongoli nel 1240, ma le sue reliquie non furono scoperte fino al xvii secolo; nel frattempo il culto fu ufficialmente confermato dal concilio russo del 1574. Le sue reliquie scomparvero di nuovo all'inizio del xix secolo e non sono state ritrovate.
(Santodelgiorno)
Santa Anatolia
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- Created: 10 Luglio 2020
Secondo la tradizione raccontata dalla Passio ss. Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, risalente al VI secolo, Anatolia e Vittoria erano due giovani fanciulle romane di nobile famiglia, educate dai genitori alla fede cristiana. Chieste in moglie da due giovani amici, Eugenio e Aurelio Tito, rifiutarono il matrimonio con loro perché pagani e, donati i loro averi ai poveri, fecero voto di mantenere intatta la loro verginità.
Una prima menzione di Anatolia è nel De Laude Sanctorum (Cap.XI,in PL.XX,col.453)" composto verso il 396 da Vittrice di Rouen (330-409). La Santa vi figura tra i taumaturghi. All'inizio del sec. VI troviamo Anatolia e Vittoria ricordate insieme nel Martirologio Geronimiano al 10 luglio:"VI idus iulii in Savinis Anatholiae Victoriae"; Vittoria è anche ricordata sola al 19 dicembre:"In Savinis civitate Tribulana Victoriae".
Poco dopo le due Sante compaiono effigiate nei mosaici di S.Apollinare Nuovo in Ravenna, l'una a fianco dell'altra, in mezzo alle martiri più illustri dell'Occidente, avendo a sinistra S.Paolina, a destra S.Cristina, in quel corteggio maestoso che fa omaggio a Cristo delle proprie corone. Abbiamo, infine, databile al VI o VII sec., una Passio ss.Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, che fu letta da Adelmo (m.709) e poi da Beda (m. 735),i quali ne derivarono, il primo il carme in lode delle due Sante, il secondo gli elogi, per Anatolia e Audace al 9 luglio, per Vittoria al 23 dicembre, nel suo martirologio. Gli elogi di Beda, riassunti in Adone e in Usuardo, furono accolti quasi per intero dal Baronie nel Martyrologio Romano, che colloca appunto Anatolia ed Audace al 9 luglio e Vittoria al 23 dicembre. La Passio è un vero centone, dove riaffiorano spunti e dettagli delle "passioni" di Nereo e Achilleo,Calogero e Partenio, Rufina e Seconda, Giovanni e Paolo e di molti altri,come ha ben dimostrato il Raschini. Secondo la Passio, Anatolia e Vittoria, giovani romane di nobile famiglia, rifiutarono le nozze con due patrizi perché consacrate a Dio. I due aspiranti, allora, col favore imperiale, le relegarono nei loro possedimenti di Sabina, Vittoria presso Trebula Mutuesca (l’odierna Monteleone Sabino sulla via Salaria), Anatolia presso Tora. Dopo varie vicende, in cui si sbizzarrisce la fantasia dell’agiografo,Vittoria venne uccisa e sepolta in una caverna: Anatolia sopravvisse di poco. Un soldato, Audace, fu incaricato di ucciderla, rinchiudendola in una stanza con un serpente. Il rettile lasciò incolume la Santa, mentre si avventò su Audace entrato, l'indomani, nella stanza per accertarne la morte. Ma Anatolia salvò Audace dal serpente e Audace si fece cristiano; quindi, ambedue furono uccisi di spada. Il martirio delle due Sante e di Audace è fissato dalla Passio al tempo di Decio(249-51).
Per quanto scarso sia il valore di questo testo,il culto delle due Sante è antichissimo e, a partire dal sec. VI-VII, ad esse è congiunto Audace, del quale non è possibile, però, garantire se sia un personaggio reale o una creazione dell'agiografo. Centro del culto è sempre stata, la Sabina,dove dovette avvenire il martirio: Trebula Mutuesca (Monteleone Sabino) per Vittoria, Tora per Anatolia e Audace. Più tardi il culto si propagò in altri luoghi in seguito a traslazioni di reliquie. Il corpo di S.Vittoria fu trasferito nell'anno 827 dall'abate Pietro di Farfa, in fuga davanti ai Saraceni, nel Piceno, sul Monte Matenano: fu poi riportato a Farfa il 20 giugno 931 dall'abate farfense Ratfredo, ma nel Piceno rimase assai vivo il culto della Santa . I corpi di Anatolia e di Audace verso la metà del sec. X furono ritrovati nelle campagne di Tora dall'abate sublacense Leone e trasferiti a Subiaco. In epoca imprecisata un braccio di S.Anatolia fu trasportato nelle diocesi di Camerino, in un paese che si chiamò da allora Santa Anatolia (oggi Esanatoglia) in prov. di Macerata. I Documenti del Regesto Farfense, Sublacense, Tiburtino, nominano frequentemente chiese e contrade recanti il nome delle due Sante. E ancora oggi nella campagna Sabina, nel Tiburtino e nel Sublacense la devozione popolare per le due Sante è notevole.
I corpi dei ss. Anatolia e Audace riposano ancora a Subiaco nella basilica di S.Scolastica, sotto l'altare del Sacramento. Al di sopra un bel quadro secentesco rappresentante la Santa nell'atto di liberare Audace dal serpente. Il capo di S.Anatolia, come pure quello di S.Vittoria sono conservati, però, nel Sacro Speco. E l'immagine delle due Sante, che compare sull'arco di ingresso alla Santa Grotta in un affresco di scuola romana del sec.XIII, sembra guidare il fedele al mistico luogo santificato dalla presenza del grande Santo di Norcia. Altra immagine di Anatolia, di scuola senese del sec. XIV, è sulla parete di destra della Scala Santa dello stesso Santuari
Fonte: http://editrice.cittanuova.it/s/526725/Bibliotheca_Sanctorum_terza_appendice.html
Una prima menzione di Anatolia è nel De Laude Sanctorum (Cap.XI,in PL.XX,col.453)" composto verso il 396 da Vittrice di Rouen (330-409). La Santa vi figura tra i taumaturghi. All'inizio del sec. VI troviamo Anatolia e Vittoria ricordate insieme nel Martirologio Geronimiano al 10 luglio:"VI idus iulii in Savinis Anatholiae Victoriae"; Vittoria è anche ricordata sola al 19 dicembre:"In Savinis civitate Tribulana Victoriae".
Poco dopo le due Sante compaiono effigiate nei mosaici di S.Apollinare Nuovo in Ravenna, l'una a fianco dell'altra, in mezzo alle martiri più illustri dell'Occidente, avendo a sinistra S.Paolina, a destra S.Cristina, in quel corteggio maestoso che fa omaggio a Cristo delle proprie corone. Abbiamo, infine, databile al VI o VII sec., una Passio ss.Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, che fu letta da Adelmo (m.709) e poi da Beda (m. 735),i quali ne derivarono, il primo il carme in lode delle due Sante, il secondo gli elogi, per Anatolia e Audace al 9 luglio, per Vittoria al 23 dicembre, nel suo martirologio. Gli elogi di Beda, riassunti in Adone e in Usuardo, furono accolti quasi per intero dal Baronie nel Martyrologio Romano, che colloca appunto Anatolia ed Audace al 9 luglio e Vittoria al 23 dicembre. La Passio è un vero centone, dove riaffiorano spunti e dettagli delle "passioni" di Nereo e Achilleo,Calogero e Partenio, Rufina e Seconda, Giovanni e Paolo e di molti altri,come ha ben dimostrato il Raschini. Secondo la Passio, Anatolia e Vittoria, giovani romane di nobile famiglia, rifiutarono le nozze con due patrizi perché consacrate a Dio. I due aspiranti, allora, col favore imperiale, le relegarono nei loro possedimenti di Sabina, Vittoria presso Trebula Mutuesca (l’odierna Monteleone Sabino sulla via Salaria), Anatolia presso Tora. Dopo varie vicende, in cui si sbizzarrisce la fantasia dell’agiografo,Vittoria venne uccisa e sepolta in una caverna: Anatolia sopravvisse di poco. Un soldato, Audace, fu incaricato di ucciderla, rinchiudendola in una stanza con un serpente. Il rettile lasciò incolume la Santa, mentre si avventò su Audace entrato, l'indomani, nella stanza per accertarne la morte. Ma Anatolia salvò Audace dal serpente e Audace si fece cristiano; quindi, ambedue furono uccisi di spada. Il martirio delle due Sante e di Audace è fissato dalla Passio al tempo di Decio(249-51).
Per quanto scarso sia il valore di questo testo,il culto delle due Sante è antichissimo e, a partire dal sec. VI-VII, ad esse è congiunto Audace, del quale non è possibile, però, garantire se sia un personaggio reale o una creazione dell'agiografo. Centro del culto è sempre stata, la Sabina,dove dovette avvenire il martirio: Trebula Mutuesca (Monteleone Sabino) per Vittoria, Tora per Anatolia e Audace. Più tardi il culto si propagò in altri luoghi in seguito a traslazioni di reliquie. Il corpo di S.Vittoria fu trasferito nell'anno 827 dall'abate Pietro di Farfa, in fuga davanti ai Saraceni, nel Piceno, sul Monte Matenano: fu poi riportato a Farfa il 20 giugno 931 dall'abate farfense Ratfredo, ma nel Piceno rimase assai vivo il culto della Santa . I corpi di Anatolia e di Audace verso la metà del sec. X furono ritrovati nelle campagne di Tora dall'abate sublacense Leone e trasferiti a Subiaco. In epoca imprecisata un braccio di S.Anatolia fu trasportato nelle diocesi di Camerino, in un paese che si chiamò da allora Santa Anatolia (oggi Esanatoglia) in prov. di Macerata. I Documenti del Regesto Farfense, Sublacense, Tiburtino, nominano frequentemente chiese e contrade recanti il nome delle due Sante. E ancora oggi nella campagna Sabina, nel Tiburtino e nel Sublacense la devozione popolare per le due Sante è notevole.
I corpi dei ss. Anatolia e Audace riposano ancora a Subiaco nella basilica di S.Scolastica, sotto l'altare del Sacramento. Al di sopra un bel quadro secentesco rappresentante la Santa nell'atto di liberare Audace dal serpente. Il capo di S.Anatolia, come pure quello di S.Vittoria sono conservati, però, nel Sacro Speco. E l'immagine delle due Sante, che compare sull'arco di ingresso alla Santa Grotta in un affresco di scuola romana del sec.XIII, sembra guidare il fedele al mistico luogo santificato dalla presenza del grande Santo di Norcia. Altra immagine di Anatolia, di scuola senese del sec. XIV, è sulla parete di destra della Scala Santa dello stesso Santuari
Fonte: http://editrice.cittanuova.it/s/526725/Bibliotheca_Sanctorum_terza_appendice.html
Pancrazio vescovo di Taormina
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- Created: 09 Luglio 2020
San Pancrazio Vescovo di Taormina martire nel II secolo
Natività di San Giovanni il Precursore
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- Created: 07 Luglio 2020
Nelle chiese ortodosse orientali e nelle chiese cristiane orientali, San Giovanni Battista è spesso definito "il Precursore", un titolo utilizzato anche nel mondo occidentale ("Πρόδρομος" Pródromos in greco, "Precursor" in latino). il titolo indica che il proposito del suo ministero fu quello di preparare la strada alla venuta di Gesù Cristo.
Festa dei Santi di Radonez
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- Created: 06 Luglio 2020
Nella festa si fa memoria dei santi legati da vincoli spirituali a san Sergio di Radonez e alla Laura della Trinità di San Sergio. È stata istituita nel 1981 con il consenso del patriarca di Mosca, Pimen. I santi commemorati sono: i monaci martiri Gregorio Avnezskij, Cassiano Avnezskij, Ioasaf Borovskij; i vescovi Teodoro di Rostov, Stefano di Perm', Michele di Smolensk, Dionisio di Suzdal', Bassiano I di Rostov, Serapione di Novgorod, Ioasaf di Mosca, Ioasaf Belgorodskij, Filarete di Mosca, Innocenzo di Mosca; i monaci Sergio di Radonez, Cirillo e Maria di Radonez, Stefano, l'egumeno Mitrofane, Basilio Suchij, Giacobbe l'Inviato, Onesimo il Portinaio, il diacono Eliseo, l'archimandrita Simone, Isacco il Silenzioso, Macario, Elia il Cellario, Simone l'Ecclesiarca, Michea, Nettario il Messaggero, Alessandro Peresvet, Andrea Osljabja, I Bartolomeo, Naum, Gioannichio, Ignazio, Epifanio il Saggio, Nicone di Radonez, Abramo di Galic, Silvestro di Obnora, Sergio di Obnora, Paolo di Obnora, Andronico di Mosca, Saba di Mosca, Alessandro di Mosca, Daniele il Nero, Andrea Rublév, Romano Kirzacskij, Atanasio Vysockij il Vecchio, Atanasio Vysockij il Giovane, Leonzio Stromynskij, Saba Stromynskij, Saba Storozevskij, Giacobbe Stromynskij, Gregorio Golutvinskij, Atanasio di Cerepovec, Teodosio Cerepoveckij, Metodio Pesnosskij, Giacobbe Zeleznoborovskij, Niceforo Borovskij, Niceta Borovskij, Teraponto Borovenskij, Eufrosina di Mosca, Eutimio di Suzdal', Demetrio Priluckij, Stefano Machriscskij, Teodoro di Rostov, Paolo di Rostov, Teraponto Mozajskij, Cirillo di Beloozero, Martiniano di Beloozero, Arsenio Komel'skij, Massimo il Greco, Irinarco il Sagrestano, Dionisio di Radonez, Doroteo il Bibliotecario, Barnaba del Getsemani; il pio principe Demetrio Donskoj.
(Bibliotheca Sanctorum Orientalium)
(Bibliotheca Sanctorum Orientalium)
Sant' Atanasio l'Atonita
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- Created: 05 Luglio 2020
Nacque attorno al 920 a Trebisonda da una famiglia originaria di Antiochia e gli fu imposto il nome di Abraamios. Studente a Costantinopoli, vi strinse un'amicizia con l'egumeno del monastero di Kyminas, Michele Maleinos, e con Niceforo Focas, nipote di Maleinos, divenuto in seguito imperatore. Dopo aver esercitato per qualche tempo la professione di insegnante, Abraamios lasciò la cattedra per ritirarsi a Kyminas a vivere da eremita: celebrò questo cambiamento mutando il nome di battesimo in Atanasio. Si stabilì poi sul Monte Athos, dove visse assumendo il nome di Barnaba. Raggiunto dalI'amico Niceforo, venne convinto a partecipare alla spedizione contro i Saraceni nell'isola di Creta (960). Venne compensato con i fondi che usò per costruire un monastero dedicato alla Santa Vergine sul Monte Athos: fu il primo cenobio del noto sito monastico. La guida di Atanasio e la sua riforma non sempre furono accettate ma trovarono assenso da parte di Costantinopoli, venne così considerato il fondatore del cenobitismo atonita. Morì nel 1003, travolto da una trave di una chiesa in costruzione. (Avvenire)
Sant' Andrea Rublev
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- Created: 04 Luglio 2020
Andrej Rublev, pittore russo, considerato il più celebre iconografo, fu il rappresentante dello stile idealista. Accanto a Prochor di Gorodec e a Teofane il Greco, decorò la cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino a Mosca (1405) ed eseguì alcuni dipinti dell’iconostasi, poi trasferita nella nuova cattedrale (1484). In queste opere, come nei precedenti affreschi della cattedrale di Zvenigorod, affiorò, all’interno dell’ancor salda tradizione figurativa bizantina, la tendenza ad un’espressione più naturalistica. Gli affreschi nella cattedrale della Dormizione di Vladimir, alcune tavole dell’iconostasi della stessa chiesa e la celebre icona della “Trinità angelica” per l’omonima chiesa moscovita segnarono l’apice nello stile dell’artista. Nel 1988 Rublev fu canonizzato dalla Chiesa Ortodossa Russa.
(Santi e Beati)
(Santi e Beati)
Il decreto. Charles de Foucauld, il «fratello universale», sarà Santo
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- Created: 27 Giugno 2020
Nell’udienza al cardinale Becciu il Papa autorizza i Decreti che porteranno alla Chiesa tre nuovi santi. Tra le figure di spicco quella di de Foucauld, esempio di vita evangelica e di preghiera
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