Lode a chi dona

taizeTAIZÉ, 4. «Noi ti lodiamo per tutti coloro che dedicano la propria vita ai più poveri, agli esclusi, agli stranieri. Consentici di essere come loro e fai sì che, nei grandi sconvolgimenti delle nostre società, l’app ello della nostra regola risuoni ancora più forte in noi: “Sii presente nel tuo tempo”». È un passaggio della preghiera pronunciata da fratel Alois, priore di Taizé, al termine del consiglio annuale della comunità tenutosi dal 26 al 31 gennaio. Alla conclusione, come tradizione, è stata poi recitata una preghiera comune seguita dal gesto della prostrazione a terra in segno di umiltà e di consegna totale della propria vita a Dio.
«Gesù Cristo — ha esordito fratel Alois — ti lodiamo con tutto il nostro essere. Tu ci riveli pienamente ciò che il nostro cuore non avrebbe osato immaginare: Dio si dona a noi come misericordia; attraverso lo Spirito santo non smette di amarci e di venirci in aiuto». In questo modo, «ci rendi liberi di cercare con tutta la nostra immaginazione come testimoniare il dono che ci fai. Sì, vorremmo che la nostra vita fraterna fosse un riflesso della tua misericordia, a Taizé come nelle nostre fraternità sparse nel mondo. Perciò torniamo costantemente alla lode, che si espande con queste parole che concludono il Salterio: “Tutto ciò che respira, ogni soffio lodi il Sig n o re ”». Il priore ricorda l’importanza della gratuità, sia nella vita personale che in quella comunitaria: «Senza di essa la gioia di vivere svanisce, con essa non abbiamo paura delle fragilità della nostra esistenza». E, rivolgendosi di nuovo a Cristo, prosegue: «Per seguirti, ci inviti a semplificare ciò che può esserlo. Mostraci ciò che è veramente importante fra tutte le chiamate a noi rivolte. Allarga i nostri cuori affinché abbiamo il coraggio della misericordia, nella nostra vita comune e con tutti coloro che tu ci affidi. Tienici svegli e in allerta per approfondire sempre più la comprensione del tuo mistero e del mistero della nostra umanità. Che la nostra fede ritrovi sempre la freschezza del Vangelo. Sì, sia lodato Gesù Cristo. Per affrontare le sfide, quelle piccole come quelle grandi, della vita quotidiana, ci ricordi, durante tutto l’anno che comincia, questa beatitudine: “Beati i misericordiosi, perché troveranno miseric o rd i a ”». Fratel Alois ha quindi concluso recitando una nota preghiera di fratel Roger, fondatore della comunità di Taizé: «Per te, Cristo, accettare di perdere tutto per possederti — tu che ci hai già afferrato — è abbandonarci al Dio vivo e pregare con te: “Padre, non quello che voglio io, ma quello che vuoi tu”. Rinunciare a tutto per vivere di te, Cristo, è una scelta coraggiosa: lasciare se stessi per non seguire più due strade alla volta, dire no a ciò che blocca il nostro cammino alla tua sequela, e sì a ciò che ci conduce verso te e, attraverso te, verso coloro che tu ci affidi ». In occasione del consiglio annuale della comunità, molti fratelli residenti all’estero sono tornati in Francia e hanno approfittato per effettuare visite di amicizia in molti luoghi istituzionali e associativi. Una di queste visite è stata fatta, sabato 30 gennaio, a Cluny, vicinissima a Taizé. Accolti da padre René Aucourt, vicario episcopale della diocesi di Autun, i fratelli si sono riuniti nella chiesa di Notre-Dame per una preghiera comune di pace. «Siamo felici quando andiamo a Taizé, ma siamo felicissimi di accogliervi qui», ha detto Aucourt, citando successivamente un estratto dal libro di Sabine Laplane Frère Roger, de Taizé. Avec presque rien. Fra i prossimi eventi legati alla comunità, un posto di rilievo occupa il pellegrinaggio a Bucarest — da mercoledì 27 aprile a lunedì 2 maggio — per celebrare la settimana santa e la Pasqua con i fedeli ortodossi. Su invito del patriarca Daniel, il priore e altri fratelli si recheranno in Romania accompagnati da un gruppo di centocinquanta giovani provenienti da tutta Europa e non solo. Sarà l’occasione per scoprire la vitalità delle parrocchie ortodosse e per parlare delle sfide che accomunano le varie realtà cristiane.

© Osservatore Romano - 5 febbraio 2016