ROMA: L'ambasciatore di Israele interviene a Monte Mario: Stiamo andando nella direzione della riconciliazione tra ebrei e cattolici

mordechy-lewyL'ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, è ritornato al Centro Don Orione di Roma - Monte Mario per un incontro organizzato dall'Associazione "Cattolici amici di Israele" con la collaborazione dell'Opera Don Orione.

Ancora una volta l'Ambasciatore Mordechy Lewy ha stupito con la sua pacata e serena riflessione sulle relazioni ebraico-cristiane non meno incisiva del precedente discorso in occasione del conferimento del titolo di “Giusto fra le Nazioni” a Don Gaetano Piccinini.
Ecco il passaggio centrale del suo intervento.
"Non perdiamo mai di vista la prospettiva con cui guardare alle nostre relazioni e con questo intendo che dobbiamo guardare ai passati duemila anni, per poter dire oggi che stiamo andando nella direzione della riconciliazione tra ebrei e cattolici. Non dovremmo essere ingrati per l'anno passato, durante il quale abbiamo avuto testimonianze di amicizia, di comprensione e di volontà reciproca di smussare gli angoli. L'essenza delle relazioni tra mondo cattolico e mondo ebraico, da un lato, e tra e Santa Sede e Israele, dall'altro, è quello di essere cauti nelle parole e ricchi nei gesti".

La relazione introduttiva è stata svolta dal superiore generale Don Flavio Peloso sul tema "Riconoscimento e riconoscenza fanno crescere l'amicizia tra la Chiesa e Israele".
Il superiore generale degli Orionini ha affermato che “le notizie raccolte con ricerca accurata ci portano a documentare che l’aiuto agli Ebrei durante il tempo dello sterminio costituisce una pagina importante della vita della Piccola Opera della Divina Provvidenza e di alcuni suoi figli in particolare”.
Ha osservato che “La persecuzione degli ebrei, seguita alle leggi razziali, costituì per la nostra Congregazione una nuova emergenza a cui far fronte con tutti i mezzi, tanto più che era una risposta alla sollecitudine di Pio XII: «Salvate gli ebrei, anche a costo di sacrifici e pericoli». Un po’ tutte le case ed opere, sacerdoti e suore di Don Orione, furono coinvolti nel proteggere e nascondere gli ebrei minacciati e perseguitati”.
Ha informato che nella congregazione fu costituita “una rete con quattro centri di azione salvatrice, coordinati con le rispettive Diocesi: Milano con il cardinal Schuster e con riferimenti orionini in Don Fausto Cappelli, Suor Maria Croce e il Piccolo Cottolengo; Torino con il cardinal Fossati, Mons. Vincenzo Barale e con riferimento a Don Giuseppe Pollarolo; Genova con il cardinal Boetto, Mons. Francesco Repetto e con riferimento a Don Enrico Sciaccaluga, Suor Bennata e le varie sedi del Piccolo Cottolengo; e infine Roma, ove le richieste alla Congregazione giunsero dalla Santa Sede, tramite mons. Montini e mons. Tardini sostituti alla Segreteria di Stato, e l’opera fu coordinata da Don Gaetano Piccinini”.

Ha fatto seguito la comunicazione di Suor Grazia Loparco, storica e professoressa dell’Università Auxilium, sulle ricerche da lei condotte e cooordinate con l'Associazione Storici Religiosi sull'Accoglienza degli ebrei nelle case religiose a Roma e nel Centro-nord Italia durante la guerra mondiale".
Suor Grazia ha parlato di come “una capillare ricerca di testimonianze e di documentazione inedita, avviata da alcuni anni, ha svelato l’apporto singolare dei religiosi e delle religiose per nascondere gli ebrei a Roma tra l’autunno del 1943 e il 4 giugno 1944, quando cessò l’emergenza”.
La docente ha rilevato che “Finora è accertato che circa 200 case religiose a Roma (di cui 133 femminili) ospitarono più di 4300 ebrei dei 10.000 / 12.000 presenti nella comunità ebraica della capitale.
Ha osservato che "fu attivata in brevissimo tempo una rete di soccorso, non spiegabile per quantità e per modalità, senza un incoraggiamento e coordinamento che sempre fu riconosciuto nella volontà di Papa Pio XII, tramite soprattutto Mons. Montini e altri ecclesiastici".

Don Giuseppe Sorani, sacerdote orionino, ha portato la sua personale esperienza di ebreo perseguitato e salvato e il successivo cammino di promozione della relazione ebraico-cristiana più riconciliato e rispettoso.

© http://www.host-lime.com/do/default.asp - 13 dicembre 2011