TERRA SANTA: SABELLA (SOCIOLOGO PALESTINESE), FRAGILITÀ DELLA PRIMAVERA ARABA

Egitto2(Gerusalemme) - “La primavera araba è un fenomeno che riflette circa 5 decadi di fallimento di regimi arabi e di politiche occidentali nel trattare la realtà intricata del Medio Oriente. Politiche, anche economiche, che hanno condotto alla corruzione e all’arricchimento di alcune famiglie e all’impoverimento e alla disoccupazione di milioni di giovani e famiglie”. Si è parlato anche di “primavera araba” all’incontro dei vescovi Usa e Ue per la Terra Santa dell’Holy Land coordination (Hlc), in corso in questi giorni (fino al 12) a Gerusalemme. Il sociologo e docente universitario palestinese, Bernard Sabella, ha tratteggiato, infatti, il possibile impatto della primavera araba sulla società israeliana e palestinese. “Quanto sta avvenendo nei paesi della regione e gli sviluppi politici che si stanno determinando in Tunisia, Egitto e Marocco – ha affermato – impone a palestinesi ed israeliani di rivedere alcune posizioni. Israele dovrebbe aprire una via di comunicazione con i partiti islamisti, inclusi i salafiti. Mantenere il trattato di pace con l’Egitto è, infatti, vitale per i due Paesi”.
Allo stesso modo Israele e Palestina “dovrebbero guardare ad altri partner, come il re di Giordania, Abdullah, che ad Amman ha ospitato i negoziati israelo-palestinesi alla presenza del Quartetto (Usa, Ue, Russia e Onu). I palestinesi – ha proseguito Sabella – non possono permettersi il lusso di altri 20 anni di trattative inutili con Israele”. La loro situazione interna “è esacerbata dalla occupazione israeliana che mette a repentaglio il futuro della stessa Autorità palestinese. Tuttavia – ha avvertito il sociologo – i palestinesi non possono sedersi al tavolo dei negoziati mentre sul terreno la situazione è in continuo cambiamento”. Chiaro il riferimento all’espansione degli insediamenti israeliani nei Territori. “Oggi più che mai i destini di Israele e Palestina sono collegati – ha ribadito il sociologo – lo stallo negoziale, la disoccupazione tra i palestinesi, la forza di Hamas, la politica di occupazione israeliana, sono fattori che avranno un peso presso i nuovi governi che stanno emergendo nella Regione. La situazione che si prospetta – è stata la conclusione – non è facile per Israele e Palestina chiamati a scelte coraggiose se vogliono veramente vivere in pace”.

© www.agensir.it - - 10 gennaio 2012