L’arcivescovo Ieronymos per la sovranità del popolo greco

yeronimosATENE, 4. L’arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Ieronymos, ha invitato il Governo greco a respingere «i ricatti stranieri e le ricette letali» imposte al Paese dall’Unione europea (Ue) e dal Fondo monetario internazionale (Fmi). In una lettera inviata giovedì scorso al primo ministro greco, Lucas Papademos, l’a rc i - vescovo Ieronymos ha sottolineato come al Paese siano state chieste «misure ancora più dure, dolorose e anche ingiuste». Il vertice europeo di lunedì scorso, infatti, ha rafforzato le regole di bilancio, ma non ha segnato passi avanti sulla questione greca. Sempre più grave la perdita per i creditori di Atene: le svalutazioni sui titoli ellenici potrebbero sfondare la soglia del 70 per cento. L’accordo tra Governo greco e creditori privati, dunque, si fa sempre più difficile. Stenta anche l’intesa con i rappresentanti del Fondo monetario internazionale, dell’Unione europea e della Banca centrale europea (Bce) sulla riduzione dei costi del lavoro. «Alla Grecia — ha detto il leader religioso ortodosso — è stato imposto di assumere in dosi massicce medicine letali per la nostra economia e il fenomeno illogico ha assunto proporzioni da incubo ». Da diverse settimane, infatti, Atene sta cercando un’intesa con Ue e Fmi per l’adozione di nuove misure di austerità che sblocchino i centotrenta milioni di euro di crediti in suo favore promessi dall’eurozona a ottobre. Nella lettera, l’arcivescovo Ieronymos si è detto incoraggiato dal modo in cui la gente sta portando avanti questa difficile situazione e dalla grande solidarietà del popolo greco, ma, allo stesso tempo, è preoccupato e ansioso perché la situazione economico-finanziaria potrebbe ancora peggiorare. Il rappresentante ortodosso non è d’accordo con quanti vogliono che la Grecia elimini il salario minimo di 988 dollari al mese. «In questo modo — ha detto — il Paese rischia il collasso». Inoltre, l’a rc i v e s c o v o non accetta l’idea che un Paese straniero possa controllare e sovrintendere le finanze greche. «La Grecia — ha sottolineato Ieronymos — non deve affatto rinunciare alla propria sovranità». «Ci sono richieste di impegni che non risolvono affatto il problema, ma rimandano temporaneamente la morte annunciata della nostra economia. Nel frattempo — ha concluso l’arcivescovo di Atene — ci chiedono come garanzia la sovranità nazionale. Vogliono che ipotechiamo la nostra ricchezza e il nostro patrimonio culturale». Secondo il giornale greco «Kathimerini» l’intervento di Ieronymos su questioni politiche ed economiche è senza precedenti, in quanto l’arcivescovo si è sempre limitato a interventi di carattere religioso.

© Osservatore Romano - 4 febbraio 2012