La vita umana non ha prezzo

patriarca-giovanni-xDA M A S C O, 11. Un appello al dialogo per porre fine alla guerra che sta di-laniando la Siria è stato lanciato ie-ri, domenica 10, dal nuovo Patriarca greco ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente, Youhanna Yazigi, durante la cerimonia della sua intro-nizzazione. Al rito, svoltosi nella chiesa della Santa Croce, tra ecce-zionali misure di sicurezza — tiratori scelti sui tetti, aree vietate al par-cheggio e controlli con varchi elet-tronici — hanno preso parte rappre-sentanti di altre sette Chiese greco ortodosse, assieme al Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Grego-rios III Laham, e il cardinale Bécha-ra Boutros Raï, Patriarca di Antio-chia dei Maroniti. «Siamo convinti che la Siria, Governo e popolo, tro-verà la strada del dialogo e una so-luzione politica pacifica capace di sgombrare le nuvole della violenza in modo che il Paese riacquisti sta-bilità, pace e tranquillità», ha detto il Patriarca siriano, che assunto il nome di Giovanni X. «Dio non ac-cetta che si interrompa la via che condividiamo con i non cristiani per motivi politici e perché, da noi co-me da loro, ci sono persone che aderiscono a tendenze fondamenta-liste che nulla hanno a che fare con la religione». Giovanni XYazigi è il centocin-quantottesimo Patriarca greco orto-dosso di Antiochia e di tutto l’Oriente. Eletto il 17 dicembre 2012 all’età di 57 anni, nel monastero di Balamand vicino Tripoli, in Libano, il patriarca è succeduto a Ignazio IV Hazim, morto all’età di 92 anni, il 5 dicembre dello scorso anno. L’attenzione di molti osservatori internazionali è stata tuttavia rivolta alla presenza in Siria, da più parti ritenuta, “storica” del Patriarca ma-ronita. Infatti, dal 1943 è la prima volta che un Patriarca dei maroniti si reca in Siria. Inoltre, questa visi-ta, che ha un rilevante carattere ecu-menico, avviene in un momento di guerra interna lacerante per l’i n t e ro Medio Oriente (secondo i dati del-l’Onu il conflitto in due anni ha fat-to più di 60.000 morti) e quindi evidenzia, come è stato fatto notare, anche un grande coraggio da parte del porporato. Nel 1943, l’ultimo alto prelato maronita a mettere pie-de in Siria fu monsignor Antoun Boutros Arida, arcieparca di Tripoli e Patriarca della Chiesa maronita. Il Patriarca Raï, prima di arrivare nella capitale siriana, attraversando il valico di Masna, ha fatto una visi-ta altrettanto significava alla città di Tripoli nel nord del Libano dove da mesi molte tensioni del conflitto si-riano si riflettono con sporadici mo-menti di violenza e di scontri lut-tuosi. Subito dopo il suo arrivo, il cardinale ha dichiarato di essere «fe-lice di poter essere in Siria, di voler pregare per la fine della guerra in corso nel Paese. Prego per il Paese, per la fine della violenza e per il ri-torno dei profughi, sfollati e rifugia-ti. Prego per la fine di ogni violen-za». Secondo il quotidiano libanese «An Nahar», la visita del Patriarca maronita sarebbe un segno di «soli-darietà fra le Chiese cristiane alla luce del conflitto in Siria», dove la comunità cristiana, che conta poco più del cinque per cento della po-polazione, non nasconde i suoi ti-mori per un futuro incerto. Lo stes-so Patriarca, che prima di partire ha parlato della sua visita con il presi-dente libanese Michel Suleiman, ha affermato che all’origine della sua missione vi sono solo ragioni «spi-rituali». Anche monsignor Samir Mazloum, vescovo titolare di Calli-nico dei Maroniti, ha ribadito che la visita del Patriarca ha una carattere «spirituale e religioso» e che dun-que «non si deve attribuire all’even-to nessun significato politico». Da parte sua, lo stesso Patriarca ha ribadito di essersi recato in Siria per «incontrare i cristiani e soprat-tutto i sessantamila maroniti» e ha sottolineato che la Chiesa «è sempre contro la guerra e per il dialogo». Nel suo discorso il porporato maro-nita ha poi rimarcato che «la vita umana è un valore che non ha prez-zo e tutto ciò che va sotto il nome di riforme, diritti umani e democra-zia non valgono il sangue di un solo uomo innocente».

© Osservatore Romano - 11 - 12 febbraio 2013