Una rilettura ecumenica del primo concilio di Nicea
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- Creato: 13 Marzo 2013
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Il convegno di Heliopolis vuole essere un'occasione per un ulteriore approfondimento di un evento tanto importante per la storia del cristianesimo, con una particolare attenzione a una migliore conoscenza della dimensione egiziana della controversia ariana, come parte della storia della locale comunità cristiana. Al tempo stesso un convegno storico-teologico sul concilio di Nicea è stato pensato per proseguire nella riflessione sulle radici bibliche della Trinità, come ha scritto il reverendo Jos Strengholt, coordinatore dell'evento; si tratta di un punto qualificante nella valutazione di Nicea e della comprensione delle vicende storiche delle comunità cristiane dei primi secoli. Per Strengholt, che è il responsabile della comunità anglicana di Heliopolis, a Nicea giunse a maturazione una riflessione che risaliva alla stessa predicazione di Gesù Cristo e per questo è necessario sottolineare il profondo legame tra le decisioni di Nicea, il Nuovo Testamento e le tradizioni cristiane.
In questa linea interpretativa si colloca il convegno di Heliopolis che si propone, anche se non direttamente, di affrontare il rilievo ecumenico del concilio di Nicea (svoltosi nel 325), soprattutto per quanto riguarda la condivisione del Credo alla luce del comune patrimonio biblico. Proprio per la molteplicità dei temi affrontati, a partire dalla ricostruzione e dalla valutazione del concilio di Nicea, il convegno vede la partecipazione di studiosi provenienti dall'Africa, dall'Europa e dal Nord-America, in un numero ristretto, per le difficoltà che accompagnano l'attuale situazione dell'Egitto. Alla riunione prendono parte cristiani di diverse confessioni dell'Egitto, che hanno accolto l'invito a riflettere su Nicea 1 in un tempo così carico di incertezze per le minoranze religiose in Egitto, anche con l'obiettivo di rafforzare un dialogo ecumenico che si alimenti dalla conoscenza di un passaggio storico, riconosciuto da tutti i cristiani come fondante della Chiesa.
(©L'Osservatore Romano 14 marzo 2013)