Un ebreo e un musulmano con Francesco in Terra Santa

TerrasantaL'idea del Pontefice: essere accompagnato da un rappresentante di ognuno dei credi monoteisti durante la sua prossima visita a maggio in Medio Oriente

Andrés Beltramo Álvarez
Ciudad del Vaticano Papa Francesco vuole essere accompagnato da un leader ebraico e uno musulmano nel suo prossimo viaggio in Terra Santa. Lo avrebbe confermato lui stesso durante l'incontro con una delegazione interreligiosa di argentini ricevuta nella sua residenza (la Domus Santa Marta) ieri pomeriggio. Un desiderio, quello del Pontefice, che potrebbe comportare delle difficoltà dato che la sua visita in Medio Oriente avrà inizio nel giorno sacro per gli ebrei.

"Lui ha veramente molte attese per questo viaggio: sarà una trasferta breve e ci ha annunciato che si farà accompagnare da una persona ebrea e da una musulmana", ha detto a Vatican Insider il sacerdote Guillermo Marcó, uno dei presidenti dell'Istituto per il Dialogo Interreligioso dell'Argentina.

L'idea, però, potrebbe comportare qualche difficoltà pratica. Certamente, ci sono delle alternative ma, secondo l'annuncio, il viaggio del Papa comincerà sabato 24 maggio, giorno in cui gli ebrei praticanti riducono le loro attività in ossequio ai precetti del loro credo.

Uno dei rabbini più vicini a Papa Francesco è il suo connazionale Abraham Skorka, della comunità "Benei Tikya" e rettore del Seminario Rabinico Latinoamericano di Buenos Aires. Entrambi hanno detto di volere fare insieme il viaggio in Terra Santa. Ma, nella sua ultima visita a Roma, Skorka è stato anche molto prudente al riguardo dichiarando che "non c'è ancora nulla di definitivo". L'unica forma nella quale lui potrebbe partecipare al viaggio di Bergoglio sarebbe quella di arrivare prima e aggiungersi dopo il giorno sacro.

Bergoglio rimarrà tre giorni in Medio Oriente, visitando Giordania, Israele e Palestina. Percorrerà il sentiero di Paolo VI, il primo Pontefice nella storia a tornare nella terra di Gesù (cinquanta anni fa, tra il 4 e il 6 gennaio 1964). Dopo di lui vi sarebbero tornati Giovanni Paolo II (dal 20 al 26 marzo del 2000) e Benedetto XVI (dal 8 al 15 maggio del 2009).

Marcó, che negli ultimi anni è stato portavoce di Jorge Mario Bergoglio durante il suo periodo come arcivescovo di Buenos Aires, è stato uno degli organizzatori del pellegrinaggio che la delegazione argentina ha fatto nei luoghi che riceveranno Francesco. Durante la riunione con il Pontefice, il gruppo di 45 pellegrini (15 ebrei, 15 musulmani e 15 cattolici) ha parlato del prossimo viaggio papale.

"Gli abbiamo raccontato che in tutta la Terra Santa abbiamo percepito il desiderio di pace, ma una pace con delle difficoltà. Lui ha parlato della necessità di costruire questa pace. Ci ha detto che il nostro viaggio era una fonte di ispirazione per lui; siamo tutti delle persone che abbiamo, in determinati momenti, lavorato con lui nel dialogo interreligioso a Buenos Aires, e lui diceva di rendersi conto che il 'modello argentino' era esportabile, perché vivevamo in un luogo nel quale, grazie a Dio, le tre comunità convivono senza problemi, una situazione che in altre parti si verifica difficilmente", ha aggiunto il sacerdote.

© http://vaticaninsider.lastampa.it - 28 febbraio 2014