Atti ingiustificabili davanti a Dio e all’umanità

bartolomeo-6ROMA, 18. «Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi in Iraq è lo sradicamento non solo di una minoranza religiosa — in particolare degli yazidi, la cui esistenza stessa è minacciata — ma di un’intera civiltà. Il martirio e lo sterminio di donne e bambini, così come di anziani e disabili, sono un ripudio del nostro futuro. Tale crudeltà nei confronti di appartenenti a una religione non può mai essere difesa invocando in modo vile e falso un’altra religione. Tali atti brutali sono inaccettabili e ingiustificabili davanti a Dio e all’umanità». Lo scrive in un messaggio il patriarca ecumenico Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli. «La recente ondata di violenza contro famiglie e bambini innocenti in Iraq ha sconvolto e inorridito il mondo», afferma il patriarca ortodosso, ribadendo che il prendere di mira decine di migliaia di cristiani (tra cui siri, caldei e assiri) e altre minoranze religiose (tra le quali turkmeni, yazidi e curdi) «non può mai essere giustificato in nome di qualsivoglia credo o convinzione religiosi». Bartolomeo, in considerazione del fatto che la vera pace passa necessariamente attraverso l’incontro e il dialogo genuino, esorta i leader religiosi e le autorità politiche della regione a promuovere colloqui e altri mezzi per risolvere il conflitto. E invita le organizzazioni internazionali ad assistere sollecitamente le vittime di questa emergenza umanitaria. Ferma condanna da parte della Chiesa ortodossa russa che, in un comunicato, definisce le violente, sistematiche aggressioni ai cristiani in Iraq «un vero e proprio genocidio» e l’eventuale scomparsa dell’antica presenza cristiana nella regione un avvenimento dalle conseguenze catastrofiche. Rinnova gli appelli anche la Comunione anglicana che — in una dichiarazione congiunta del primate, Justin Welby, e dell’arcivescovo di Melbourne, Philip Freier — mette in evidenza come i gruppi islamici protagonisti degli orrori in Iraq vengano «giustamente messi al bando dalla vasta maggioranza dei musulmani» e invita la comunità internazionale a documentare le violazioni dei diritti umani in modo che gli autori possano essere perseguiti.

© Osservatore Romano - 18-19 agosto 2014