Dolore e condanna
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- Creato: 12 Gennaio 2015
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Nota del Patriarcato SerboBELGRADO, 12. «Assieme a tutto il popolo ortodosso serbo, esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime ed eleviamo preghiere per il riposo dell’anima» dei defunti. «Allo stesso tempo constatiamo che alcuni dei nostri media hanno pubblicato rappresentazioni caricaturali del profeta musulmano Maometto, senza tenere conto del fatto che ciò ferisce in modo volgare i sentimenti religiosi e le convinzioni dei nostri concittadini di religione islamica e incoraggia l’intolleranza, la forte inimicizia verso la comunità musulmana».
La Chiesa ortodossa serba affida a un comunicato a firma del suo portavoce, il vescovo di Bačka, Ireneo, il proprio commento sui tragici attentati in Francia. Oltre a condannare insieme a tutto il mondo civile «questi odiosi crimini», sottolinea tuttavia che «lo sbeffeggiamento di figure storiche che hanno formato l’identità religiosa di centinaia di milioni di contemporanei si pone fuori dalle regole che garantiscono la libertà di espressione e ciò è assolutamente inammissibile». E la circostanza che tali offese siano provocate involontariamente o per ignoranza non assolve da responsabilità. Pertanto il patriarcato chiede ai responsabili dei media di cessare subito «questo tipo di violenza spirituale» e di rispettare i sentimenti religiosi di tutti i cittadini. «Esprimiamo la nostra solidarietà ai nostri fratelli musulmani e assicuriamo loro che i fedeli della Chiesa ortodossa serba — i cui sentimenti religiosi sono ugualmente oggetto, nella stessa modalità blasfematoria, di rappresentazioni degradanti — non approvano affatto un tale concetto della libertà creativa e della natura della società secolare». A tali provocazioni, conclude la nota, «rispondiamo con le parole di Gesù Cristo: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”».
© Osservatore Romano - 12-13 gennaio 2015