Siria-Israele, l’escalation finora solo minacciata è diventata in una notte cruda realtà

MIDEAST CRISIS SYRIA ISRAEL foto sole24ore(Damiano Serpi - ©copyright) Le minacce erano ormai continue, le ritorsioni sempre più forti. Questa notte si è però oltrepassata la linea rossa e si è passati dall’escalation delle sole e retoriche intimidazioni a qualcosa di molto più concreto e pericoloso, ovvero un vero e proprio prodromo di guerra. Israele lo aveva già detto più volte: “non accetteremo nessun tentativo di infiltrazione nei nostri confini del Golan e interverremo per distruggere ogni base o postazione in territorio siriano o libanese che gli iraniani e i loro amici di Hezbollah useranno per progettare, concepire e gestire tagli attacchi”.
Per parte loro i siriani leali ad Assad e Hezbollah andavano ripetendo da mesi di non cercare la guerra ma di essersi armati a tal punto da poter fare molto male all’esercito israeliano.
Stanotte le minacce sono diventate un vero film già visto troppe volte in quel territorio senza un attimo di vera pace. Dal territorio siriano si è alzato un drone indirizzato verso le alture del Golan e gli israeliani lo hanno subito intercettato e abbattuto. Nulla che non sia già successo in precedenza. Si discuterà molto su questo episodio. Gli israeliani diranno, a propria difesa, di aver abbattuto il velivolo perché entrato nel proprio spazio aereo. Chi, invece, lo ha inviato da quelle parti dirà, se uscirà allo scoperto, che quel territorio è occupato e conteso in base al diritto internazionale universalmente riconosciuto. Insomma, poteva sembrare una di quelle piccole quotidiane scaramucce o provocazioni che sono solite accadere nei confini, ancora tutti contesi e quindi da definire, dello Stato di Israele.
Purtroppo però questa volta la provocazione, forse del tutto voluta, ha fatto reagire Israele in maniera più dura da inviare i propri aerei a bombardare una base siriana (che gli israeliani asseriscono invece essere iraniana) ubicata nei pressi di Palmira. Gli aerei F16 ci sono andati giù pesante ma, stavolta, hanno dovuto fare in conti con quella promessa cui si dava poco conto finora. Dall’altra parte del Golan occupato si sono pesantemente armati e non con soli fucili o bazooka. Gli aerei israeliani hanno trovato una ferocissima difesa aerea che è riuscita, addirittura, a colpire un velivolo con la stella di Davide che è precipitato al suolo poco dopo aver varcato il confine dalla parte israeliana. I due piloti sono riusciti ad iettarsi dal velivolo ma uno è in gravissime condizioni.
Entrambi le parti hanno mantenuto la promessa data e così hanno riaperto un fronte di guerra da anni in latenza e sotto stretta osservazione. Questa volta sul Golan sono risuonate le sirene, ma non per una delle tante esercitazioni che provano la pazienza e alimentano la costante paura di chi vive da quelle parti con la spada di Damocle della guerra sempre sulla testa. Nel momento clou della battaglia aerea alcuni missili della contraerea sono sfuggiti alla difesa radar israeliana e sono caduti vicino a dei villaggi israeliani senza, per fortuna causare vittime.

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2018/02/11