Contro il radicalismo ma senza pregiudizi

 059q06aWASHINGTON, 11. "Oggi si è aperta una breccia nel muro di omertà e di diffidenza e pregiudizio che circonda il ruolo dei musulmani negli Stati Uniti": con queste parole il presidente del Comitato per la sicurezza nazionale della Camera dei Rappresentanti, il deputato repubblicano Peter King, ha commentato, ieri, i risultati della prima di una serie di audizioni programmate dal Congresso sul tema del radicalismo religioso e i rischi di terrorismo.

L'iniziativa aveva suscitato il disappunto in alcuni ambienti della comunità musulmana per quella che è stata ritenuta "una propaganda falsa sulla presunta radicalizzazione dei musulmani americani". All'audizione erano presenti, tra gli altri, il rappresentante della più grande comunità arabo-americana, situata a Dearborn, nel Michigan, il deputato John Dingell e il primo rappresentante musulmano a essere eletto al Congresso, il deputato Keith Ellison.
Il presidente del Comitato per la sicurezza nazionale ha dunque voluto sottolineare l'iniziativa con parole d'incoraggiamento per il dialogo, pur ribadendo la necessità che i musulmani americani, a iniziare dai loro leader religiosi, rafforzino il loro impegno per contrastare il radicalismo. Al fine di combattere questa minaccia, ha osservato King, "occorre che emerga una leadership moderata all'interno della comunità musulmana", in quanto, ha puntualizzato, "dobbiamo preoccuparci del fatto che la promozione del radicalismo religioso negli Stati Uniti costituisce una parte della strategia di Al Qaeda per continuare ad attaccare il nostro Paese". Le audizioni, in particolare, hanno come oggetto la raccolta di testimonianze e di proposte utili per affrontare il rischio del terrorismo, soprattutto in relazione ai tentativi di Al Qaeda di reclutare terroristi tra i fedeli delle moschee negli Stati Uniti. Tra i presenti all'audizione anche il presidente dell'associazione American Islamic Forum for Democracy, Zuhdi Jasser, che ha evidenziato la necessità di una piano educativo per insegnare ai giovani nelle scuole i valori veri dell'islam e della democrazia.
Nei giorni scorsi, il Governo statunitense - per il tramite del vice consigliere per la sicurezza nazionale, Denis McDonough - aveva rilanciato il proprio impegno a rafforzare il dialogo e la collaborazione con la comunità musulmana. I musulmani americani, ha osservato McDonough, "non sono parte del problema terrorismo, ma una soluzione per affrontarlo". Intanto, come accennato, l'iniziativa delle audizioni al Congresso, continua ad alimentare la polemica nel dibattito nazionale. Dopo la manifestazione di protesta svoltasi domenica 13 marzo, con il supporto del Council on American-Islamic Relations, ieri, è intervenuto il direttore per il settore politico negli Stati Uniti dell'organizzazione Human Rights Watch, Antonio Ginatta, il quale ha indicato i pericoli "della confusa identificazione dell'islam con la violenza" e della "fomentazione della discriminazione contro una minoranza della popolazione".

(©L'Osservatore Romano 12 marzo 2011)