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Alle sorgenti spirituali della Chiesa ortodossa russa

chiesa-russaMilano, 23. Oggi all'alba ottanta sacerdoti ambrosiani partiranno per la Russia:  accompagnati e guidati dall'arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi e da due vescovi ausiliari - il vicario generale Carlo Redaelli e il vicario per la cultura Franco Giulio Brambilla -, effettueranno un "Pellegrinaggio alle sorgenti spirituali della Chiesa Russa". Li attendono sei giornate di esperienze intense, oltre che molto significative:  le visite a cattedrali e monasteri; le concelebrazioni eucaristiche in rito cattolico e le divine liturgie ortodosse; gli incontri con il Patriarca di Mosca, Alessio ii, con l'arcivescovo cattolico di Mosca, Paolo Pezzi, e col nunzio apostolico in Russia, Antonio Mennini; i momenti di preghiera comunitaria e personale. L'idea di un simile pellegrinaggio "è nata durante la visita a Mosca che, su generoso e personale invito di Sua Santità il Patriarca Alessio ii, ebbi il dono di poter effettuare dal 28 settembre al 3 ottobre 2006":  così ricorda il cardinale Tettamanzi nella Lettera ai preti pellegrini e all'intero presbiterio diocesano in occasione del Pellegrinaggio ecumenico a Mosca (25-30 agosto 2008). Il porporato, nel mettere in evidenza il senso del pellegrinaggio - riassunto nel tema Presbiteri per la Chiesa "una" e "santa" d'Oriente e d'Occidente -, ricorda anzitutto le emozioni spirituali vissute. Ne aveva parlato a Monza nel gennaio 2007 durante un incontro ecumenico ma, come è diversa l'eco interiore che suscita l'ascolto della Bibbia in Terra Santa rispetto ad altri luoghi, - spiega il cardinale - così non c'è modo migliore di comprendere la spiritualità ortodossa che quello di "immergervisi" presso la comunità che la vive. "È quasi esperienza di estasi quella che può nascere, ad esempio, dal prolungato ascolto del canto liturgico russo - ricorda ancora il cardinal Tettamanzi, che cita alcuni riti cui assistette due anni fa -. Questi momenti sono stati come un pregustare la gioia della visione beatifica e della comunione dei santi". E aggiunge:  "Solo la fede nell'azione santificante di Dio ci permette di sintonizzarci sulla stessa lunghezza d'onda dello Spirito. E questa fede è e deve essere comune al cristiano d'Oriente e d'Occidente".
Il programma del pellegrinaggio, dopo la giornata di lunedì dedicata al viaggio (con una concelebrazione presso la cappella dell'aeroporto di Roma Fiumicino), prevede per martedì le prime tappe spirituali ed artistiche:  Eucaristia presso la Chiesa cattolica di Vladimir (che si ripeterà anche il giorno dopo), incontro con l'arcivescovo ortodosso Evloghij e visita della cattedrale della Dormizione - dove si possono ammirare gli affreschi di sant'Andrej Rublëv -, partenza per Suzdal con visita della cattedrale e dei monasteri. Mercoledì sarà la volta del monastero di san Sergio, con visita della cattedrale della Dormizione e della chiesa della Santissima Trinità e l'incontro con un rappresentante della Accademia Teologica. Si proseguirà per Mosca, dove giovedì è prevista la partecipazione alla Divina Liturgia della Dormizione della Beata Vergine Maria, presieduta dal Patriarca presso la Cattedrale della Dormizione al Cremlino, cui seguirà l'incontro con il Patriarca Alessio ii e l'accesso alla Galleria Tretjakov, per vedere le icone quali Trinità di sant'Andrej Rublëv e Madonna della Tenerezza di Vladimir. Venerdì, visitate le Cattedrali del Cremlino, verrà celebrata la Messa nella cattedrale cattolica di Mosca, con la presenza dell'arcivescovo Pezzi. Sabato, dopo la Messa e prima del rientro in Italia, avverrà l'ultima tappa a Butovo, con presentazione del luogo e del tema del martirio della Chiesa russa.
Appare evidente come gli spunti degni di grande interesse spirituale, culturale ed ecumenico siano molteplici:  "Farsi pellegrini - ricorda ancora il cardinale Tettamanzi - significa cercare di entrare nello spirito dell'Oriente cristiano e di iniziare a respirare, come sognava Giovanni Paolo II, anche con questo polmone della cristianità". L'arcivescovo di Milano nella sua lettera tocca altri punti:  il dialogo circa le sfide poste dalla modernità alle Chiese ed i problemi pastorali collegati, già affrontati nei colloqui con il patriarca Alessio ii, l'arcivescovo Evgenij e il metropolita Kirill; il desiderio di incontrare di nuovo il Patriarca, "in ragione della sua grande responsabilità e venerabile dignità ecclesiastica, ma anche per l'evangelica fraternità e la sintonia spirituale sperimentate"; il comune riferimento ad Ambrogio, "Padre della Chiesa indivisa", cui si unisce la gioia per aver mantenuta la promessa di concedere per le liturgie ortodosse l'uso di un edificio di culto in Milano; il tema e il senso del martirio; la dimensione ecumenica. Il cardinal Tettamanzi esprime anche alcuni auspici e desideri:  "Mi auguro - lo dico con commozione - che si avvicini presto il giorno in cui il Patriarca di Mosca possa abbracciare il Successore di Pietro! Grande è pure il desiderio che possa venire in Italia per venerare le reliquie di san Nicola"; inoltre c'è il pensiero al 1700° anniversario del cosiddetto "editto di Milano" emanato da Costantino nel 313, ed al fatto che, "durante la visita del 2006 e in una successiva lettera, il Patriarca Alessio ii ha espresso il suo interesse e sostegno per promuovere a Milano, nel 2013, un incontro dei leader cristiani che sia una comune testimonianza e un forte appello all'Europa e a tutte le confessioni circa l'insopprimibile valore della libertà religiosa". Aggiungiamo, infine, l'altro desiderio espresso dall'arcivescovo:  "Questa nostra esperienza come pellegrini possa contribuire a far crescere la reciproca conoscenza e il desiderio dell'unità".

(©L'Osservatore Romano - 24 agosto 2008)