Agostino in arabo

agostinoGenova, 3. «Traduceteci Agostino in arabo perché lo vogliamo cono-scere»: fu questa la precisa richie-sta fatta nel 2001, in occasione del Colloquio internazionale di Algeri, organizzato su sant’Agostino (nato a Tagaste nel 354 e morto a Ippo-na, l’attuale Algeria, nel 430) dal presidente dell’Algeria, Abdelaziz Bouteflika, e da diversi studiosi delle università islamiche. Dopo undici anni, i padri agostiniani scalzi del santuario della Madon-netta di Genova hanno risposto al-la richiesta traducendo in arabo i testi più rappresentativi, certi che questa iniziativa potrà contribuire in prospettiva a favorire un vero riavvicinamento fra cristiani e mu-sulmani. I testi saranno diffusi via internet perché giungano a tutte le famiglie. «Rispondiamo — spiega al nostro giornale l’agostiniano pa-dre Eugenio Cavallari — all’app el-lo degli studiosi islamici di tradur-re i testi di Agostino per un dialo-go fra le due culture e spiritualità. Il nostro obiettivo è di contribuire a sbloccare con Agostino il dialo-go fra mondo musulmano e occi-dente per un nuovo futuro di uni-tà e di pace. Il futuro che tutti so-gnamo è anche questo e la Ma-donnetta saprà guidare, tramite Agostino e i suoi figli spirituali — religiosi e laici — questa impresa davvero entusiasmante. Genova con il nostro santuario vorrebbero diventare una delle capitali del dialogo interreligioso». L’ordine agostiniano ha curato sia l’edizione bilingue latino-italia-na dell’Opera omnia, sia svariati eventi celebrativi in diverse nazio-ni, soprattutto in concomitanza con alcuni anniversari importanti della vita di sant’Agostino: la con-versione e il battesimo (387), l’or-dinazione sacerdotale (391), l’o rd i -nazione episcopale (395), la confe-renza di Cartagine (411). Ma in questo periodo sono stati organiz-zati anche convegni nazionali e in-ternazionali di grande rilievo per promuoverne la conoscenza del pensiero e della spiritualità. «Agostino — sottolinea padre Cavallari — è considerato dagli arabi uno di loro, per cui è strate-gica la sua “africanità”. Il Signore lo ha riservato per questi tempi proprio per far approfondire il dia-logo tra cristiani e musulmani». I padri agostiniani scalzi auspi-cano che i testi tradotti saranno presto letti nelle università di Tu-nisi, Il Cairo e Algeri. «Ho inten-zione — spiega padre Cavallari — di scrivere al presidente dell’Alge-ria per dirgli che stiamo risponden-do alla precisa richiesta del mondo islamico fatta nel 2001. Ci auguria-mo che gli studenti universitari musulmani possano avvicinarsi sempre di più alla spiritualità e al pensiero di sant’Agostino al fine di migliorare il dialogo fra le due reli-gioni. Agostino deve essere il pon-te tra il mondo islamico e l’o cci-dente. Grazie fin d’ora — ha con-cluso — a quanti ci hanno aiutato e ci aiuteranno attraverso il conforto della preghiera, del consiglio, della collaborazione, della corrisponden-za». (Francesco Ricupero)

(©L'Osservatore Romano 4 gennaio 2013)