Spiraglio russo

discese-agli-inferiDamasco, 10. "L'unica guerra da combattere è quella contro il male". Lo ha ribadito oggi Papa Francesco con un tweet diffuso sull'account @Pontifex. In un altro tweet, il Pontefice aveva ieri sottolineato che "l'umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace!". A questa aspirazione espressa da milioni di persone sembra offrire ora un contributo l'azione diplomatica sulla crisi siriana. Uno spiraglio che nasce dalla proposta russa di mettere sotto controllo internazionale e distruggere quelle armi chimiche che il Governo siriano del presidente Bashar Al Assad è accusato da molti, in particolare da Washington, di avere usato contro il suo popolo.
Si è così delineata una proposta per scongiurare interventi armati stranieri nel già devastante conflitto siriano e favorire una ripresa delle iniziative negoziali per fermare la guerra. Potrebbe dunque esserci spazio per quella soluzione politica necessaria a mettere fine a una tragedia che ha già provocato più di 110.000 morti e ridotto un terzo degli abitanti alla condizione di profugo, tra i due milioni di rifugiati all'estero e gli oltre quattro milioni di sfollati interni.
Il segretario di Stato americano, John Kerry, aveva detto ieri mattina a Londra che il più volte annunciato intervento armato di Washington avrebbe potuto essere fermato se Assad avesse consegnato le armi chimiche alla comunità internazionale. Subito dopo è stato il responsabile della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, a comunicare di aver ottenuto una disponibilità in questo senso dal ministro degli Esteri siriano, Walid Al Muallim.



(©L'Osservatore Romano 11 settembre 2013)