La chirotonia episcopale nel rito bizantino-slavo

2009-giugno-14-cyril-vasil-ordinazione-episcopale-53.jpgdi Manuel Nin

Sotto i magnifici mosaici della basilica papale di Santa Maria Maggiore, che dal v secolo illustrano e insegnano ai fedeli i misteri della fede cristiana, si è svolta nel primo pomeriggio di domenica 14 giugno la chirotonia episcopale - celebrata secondo la tradizione bizantina - del nuovo segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, il gesuita Cyril Vasil'.
Figlio e fratello di sacerdoti greco-cattolici slovacchi, Vasil' appartiene a una delle Chiese orientali cattoliche del centro Europa che, risorta quasi dalle ceneri in cui fu ridotta durante il periodo comunista, ha ripreso vitalità e slancio di vita cristiana.

L'ordinazione è stata conferita dal vescovo Slavomir Miklovs, che già ventidue anni fa conferì allo stesso padre Cyril l'ordinazione sacerdotale, e dai vescovi Ján Babiak e Milan Chautur, ambedue eparchi della Chiesa greco-cattolica slovacca. Erano presenti, oltre ad alcuni cardinali, tra i quali il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Leonardo Sandri, molti vescovi greco-cattolici dell'Europa e diversi vescovi di tradizione latina.
Nella tradizione bizantina l'ordinazione episcopale avviene dopo l'ingresso col Vangelo, cioè prima delle letture della Sacra Scrittura, mentre quella sacerdotale avviene prima dell'anafora, e quella diaconale alla fine dell'anafora e prima della comunione, a indicare il ruolo che ognuno ha nella celebrazione della Divina liturgia.
Dopo l'ingresso col Vangelo e il canto dei tropari e dell'inno Trisàghion, l'eletto viene portato dinanzi al vescovo ordinante, che gli chiede per tre volte la sua professione di fede. In piedi sopra un tappeto su cui è rappresentata un'aquila - simbolo del ministero di cura e di veglia che il vescovo, come aquila che sorveglia dall'alto la nidiata, dovrà esercitare sul suo gregge - confessa la sua professione di fede davanti ai vescovi e davanti alla Chiesa che lo accoglie, divenendo il suo gregge. Tre sono le professioni di fede proclamate dall'eletto:  la prima è il credo niceno costantinopolitano; la seconda, molto più dettagliata, in cui si sviluppano aspetti trinitari e cristologici; la terza, infine, nella quale si approfondisce soprattutto il tema dell'incarnazione del Verbo di Dio.
Tre professioni di fede, quindi, che riassumono la fede della Chiesa, formulata già nei grandi concili ecumenici dei secoli iv e v. Esse, inoltre, hanno una forte dimensione ecclesiologica in quanto sono proclamate alla presenza dei vescovi ordinanti e della comunità cristiana radunata.
All'eletto viene poi consegnato l'epigonàtion - sorta di stoffa triangolare che cade sul ginocchio destro - e il pastorale, simboli del ministero del pastore verso la sua Chiesa:  "bastone di appoggio e di sostegno... di correzione e di punizione..." recita la preghiera del vescovo nel consegnare il pastorale. L'eletto poi, accompagnato dai tre vescovi ordinanti, compie tre giri intorno all'altare baciandone i quattro angoli, a indicare il vincolo e la piena configurazione del vescovo con Cristo, di cui l'altare è simbolo. Questa simbologia cristologica dell'altare si trova anche ben presente nel sacramento dell'ordine e del matrimonio secondo le tradizioni orientali. Mentre l'eletto compie i tre giri, si cantano i tropari dei martiri, degli apostoli e della Madre di Dio, cioè di coloro che hanno predicato con la loro vita, la loro parola e il loro sangue il Vangelo di Cristo, e a lui sono stati pienamente configurati. Successivamente l'ordinando si genuflette davanti all'altare e appoggia su di esso le mani e la testa. Il primo dei vescovi apre l'evangeliario - sostenuto dagli altri due presuli - e lo colloca sul capo dell'eletto dalla parte del testo. Tutti gli altri vescovi presenti si avvicinano per imporre anche loro le mani, mentre il primo ordinante recita le tre preghiere di ordinazione. La prima recita:  "La grazia divina che ha sempre guarito le debolezze e rimpiazzato le mancanze, ha designato il piissimo prete Cirillo per essere vescovo della città di Tolemaide di Libia. Preghiamo per lui affinché venga su di lui la grazia dello Spirito Santo". Si tratta di una delle formule epicletiche più arcaiche presenti nella liturgia delle Chiese cristiane orientali. Seguono altre due preghiere in cui si chiede che il nuovo vescovo sia fortificato con la grazia dello Spirito Santo e "sia imitatore tuo (Cristo), di te che sei il vero Pastore che ha dato la sua vita per le pecore. Fa' di lui una guida per i ciechi, una lucerna per coloro che sono nelle tenebre, un precettore per gli ignoranti, un pedagogo per i piccoli, una luce nel mondo".
L'ordinato viene poi rivestito coi paramenti episcopali. Prima di farglieli indossare il vescovo ordinante li mostra ai fedeli acclamando:  axios (degno), a cui tutta l'assemblea con forza risponde all'unisono:  axios, axios, axios, a indicare l'accoglienza che la Chiesa fa del vescovo che gli viene dato come pastore. Quindi la Divina liturgia continua con le letture dell'apostolo e del Vangelo.
A conclusione della liturgia, l'arcivescovo Vasil' ha percorso la navata di Santa Maria Maggiore benedicendo la comunità dei presenti. Tra questi, molte persone venute dalla Slovacchia, nella cui Chiesa è nato, è cresciuto e si è formato, in seno a una famiglia sacerdotale nella tradizione delle Chiese Orientali cattoliche, con il padre e un fratello sacerdoti, testimoni di una Chiesa sofferente ma allo stesso tempo feconda. Tra gli altri erano presenti, oltre al cardinale Sandri, i cardinali Bernard Francis Law, Jozef Tomko e Tomás Spidlík, gli arcivescovi Nikola Eterovic e Antonio Maria Vegliò, il vescovo Brian Farrell e il vescovo eletto Krzysztof Nitkiewicz, monsignor Eleuterio F. Fortino, i rappresentanti delle Chiese ortodosse Simeone Catsinas di Costantinopoli, Philippe Vassiltsev di Mosca e Kliment Bobchev di Bulgaria. Presenti anche i confratelli gesuiti, i colleghi docenti, il direttore del nostro giornale e, soprattutto, numerosi studenti che hanno avuto il nuovo presule come professore nelle discipline canoniche delle Chiese orientali.
Cristo Pantocratore, nell'abside della basilica Liberiana, coronando Maria sua Madre, la sua Chiesa, quella di Roma e quella sparsa da Oriente a Occidente, coronerà sicuramente con la sua benedizione il ministero episcopale del nuovo vescovo. L'arco trionfale della basilica reca l'iscrizione Xystus episcopus plebi Dei:  un augurio affinché tutto il ministero episcopale del vescovo Cyril sia offerto come dono "al popolo di Dio".

(©L'Osservatore Romano - 15-16 giugno 2009)

© foto per gentile concessione di Maurizio Perfetti - www.collactio.com