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GINEVRA, 30. Presieduti dal metropolita di Svizzera, Geremia, sono cominciati ieri al Centro ortodosso del patriarcato ecumenico a Chambésy, vicino Ginevra, i lavori della prima riunione dei membri del segretariato del concilio panortodosso, storico evento che, com’è noto, si terrà nell’isola greca di Creta dal 16 al 27 giugno. Il segretariato panortodosso è stato costituito su decisione della sinassi dei primati ortodossi svoltasi a gennaio, sempre a Chambésy.
Ogni Chiesa autocefala riconosciuta dall’insieme del mondo ortodosso vi è rappresentata con un delegato. L’organismo è incaricato innanzitutto della pubblicazione — su una pagina internet appositamente dedicata allo scopo — dei documenti all’ordine del giorno del concilio adottati all’unanimità dalle conferenze preconciliari panortodosse e dalla sinassi dei primati. Il segretariato inoltre informerà i media su lavori e obiettivi del concilio, con la collaborazione di consiglieri speciali, e fornirà gli accrediti ai giornalisti e ai corrispondenti che seguiranno l’avvenimento. Partecipano alla riunione di Chambésy, con un delegato ciascuno, i patriarcati di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, Mosca, Georgia, Serbia, Romania, Bulgaria, e le Chiese di Cipro, Grecia, Albania, Polonia, Terre ceche e Slovacchia. I temi principali che verranno presi in esame durante il prossimo concilio sono stati elencati nel comunicato conclusivo della sinassi tenutasi a gennaio: la missione della Chiesa ortodossa nel mondo contemporaneo, la diaspora ortodossa, l’autonomia e la maniera di proclamarla, il sacramento del matrimonio e i suoi impedimenti, l’imp ortanza del digiuno e la sua osservanza oggi, le relazioni delle Chiese ortodosse con l’insieme del mondo cristiano. I primati, oltre a definire l’istituzione del segretariato panortodosso, hanno stabilito le regole interne di funzionamento del concilio, la partecipazione degli osservatori non ortodossi alle sessioni di apertura e di chiusura, così come i costi finanziari del vertice, che avrà luogo all’Accademia ortodossa di Creta.

© Osservatore Romano - 31 marzo 2016