RUSSIA - VATICANO Patriarcato di Mosca: Insieme ai cattolici per restaurare le chiese distrutte in Siria
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- Creato: 12 Aprile 2016
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Annunciato un primo progetto congiunto, dopo l’incontro storico a L’Avana fra Kirill e Francesco: i due hanno discusso proprio il destino dei cristiani perseguitati in Medio Oriente. Una delegazione mista ha già compiuto una visita in Siria e Libano, dove ha avuto colloqui anche con i leader religiosi locali.
“La necessità di redigere un elenco dettagliato dei luoghi cristiani distrutti e danneggiati durante la guerra in Siria e il rafforzamento della comune testimonianza cristiana della tragedia siriana sono stati riconosciuti come una delle priorità breve termine”, si legge nella nota del Dipartimento sinodale.
Questa riferisce i risultati della visita (6 e 7 aprile) di una delegazione congiunta delle due Chiese in Siria e in Libano con cui si è voluto una serie di iniziative e coordinare gli aiuti umanitari. Della delegazione hanno fatto parte lo ieromonaco Stefan (Igumnov), segretario del Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato, l’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi e rappresentanti dell’organizzazione cattolica Aiuto alla Chiesa che soffre.
La delegazione mista ha fatto visita ad alcuni campi profughi e avuto incontro con i leader religiosi locali, tra cui da Mar Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, a Damasco.
“È noto a tutti che la tragedia in Medio Oriente, che ha causato sofferenza ai meni di diverse denominazioni cristiane e di altri gruppi, e la necessità di prende misure urgenti per migliorare la situazione lì sono stati a centro dell’incontro a L’Avana del 12 febbraio 2016”, continua la nota della Chiesa ortodossa russa, collocando così la nuova iniziativa ecumenica nel solco tracciato dall’abbraccio tra Kirill e Francesco.
In un’intervista a Interfax, lo ieromonaco Stefan ha definito “senza precedenti” il fatto che le due Chiese “abbiano avviato insieme un progetto, che consolida i cristiani del Medio Oriente per portate a termine compiti pratici di carattere umanitario”. “Questo è senza dubbio conseguenza degli accordi raggiunti a L’Avana”, ha aggiunto il monaco ortodosso.
© asianews - 12.4.2016