Un complesso d'élite minaccia la fede ortodossa

MOSCA - Il quartiere moscovita di Zamoskvoreche, «al di là del fiume», è costellato di chiesette perché nel Medioevo i mongoli dell'Orda d'oro si erano fermati qui, di fronte al Cremlino, e qui riscuotevano i tributi dai principi russi. Quando se ne andarono, raccontano gli abitanti, il luogo doveva essere "purificato": a ogni mercante spettò la costruzione di una chiesa. Molte poi scomparirono dopo la Rivoluzione d'ottobre: la chiesa della Resurrezione di Kadashi venne invece chiusa nel 1937 e adibita ad altri usi, sede degli archivi del Kgb e del club sportivo di una fabbrica di salame, lì vicino. Sulle pareti, tra le icone, ancora si vedono i segni delle tubazioni installate per il riscaldamento. Sito protetto dall'Unesco, la chiesa di Kadashi venne restituita al Patriarcato nel 2006: oggi è di nuovo in pericolo.


Il patrimonio artistico si scontra con la realtà dello sviluppo immobiliare: sul territorio dell'insieme architettonico che circonda la chiesa è stata progettata la nascita di un complesso residenziale d'élite, affidato agli operatori immobiliari Armon real estate (www.apmoh.ru). Il complesso si chiamerà «Cinque capitali», cinque edifici che ricorderanno nello stile Londra, Parigi, Roma, Vienna, Tokio. Combinando, spiega l'agenzia, una dimensione culturale globale con l'antica storia di Mosca in uno dei suoi angolini più caratteristici. Dalle finestre degli appartamenti (previsti tra i 54 e i 300 metri quadrati, da 20 a 44mila dollari al metro quadro) la vista sarà sul lungofiume e sul Cremlino, sulla vicina Galleria Tret'jakov, e sulle cupole dorate di Kadashi.
Ma per gli avversari del progetto, già infuriati dalla demolizione della vicina Casa del Diacono, i lavori mettono in pericolo le fondamenta stessa della chiesa, oltre a distruggere l'ambiente in cui era inserita. In teoria, spiega una dipendente del museo interno alla chiesa, Lidia Shestakova, scavi e costruzioni sotterranee intorno alla chiesa sono proibiti, «ma nel l'ambito del nuovo complesso è prevista la costruzione di un parcheggio per 190 automobili». Insieme alla chiesa della Resurrezione, affermano i parrocchiani, se ne va in briciole l'immagine culturale di Mosca.
Così è scattata la protesta. Una cinquantina di persone – tra loro diversi membri delle sezioni giovanili dei partiti Jabloko e Giusta Russia – hanno bloccato le ruspe all'ingresso di Kadashevskij Tupik, la stradina che conduce al cantiere. Non intendono abbassare la guardia, finché il comune non avrà revocato le concessioni. Ma il comune, guidato dal potente e battagliero Jurij Luzhkov, aveva già esaminato il progetto lo scorso anno decretandone un ridimensionamento: meno negozi e meno metri quadri, l'area da edificare scende da 36 a 15mila metri quadrati. I manager di Armon real estate assicurano che i palazzi delle Cinque capitali avranno l'aspetto delle case di Zamoskvoreche nel XVIII e XIX secolo: inutile dire che ai dimostranti non basta, e ora in campo scende anche il Patriarcato ortodosso, irritato da questo progetto e dal più ampio Piano generale per lo sviluppo di Mosca fino al 2025, controversa creatura di Luzhkov. Certo la Chiesa ortodossa non è meno potente del sindaco, tanto più che Luzhkov, si dice a Mosca, sarebbe caduto in disgrazia agli occhi di Vladimir Putin. Le prossime novità sul destino della chiesa di Kadashi faranno forse capire molte cose.

© http://www.ilsole24ore.com/ - 5 giugno 2010