Al patriarca di Costantinopoli il Juliet Hollister Award del Temple of Understanding

bartolomeo-patriarca-oct-2010Il patriarca ecumenico di Costantinopoli ha ricevuto il 19 ottobre a New York il Juliet Hollister Award, riconoscimento dell'organizzazione per il dialogo tra le religioni Temple of Understanding. Pubblichiamo, in una nostra traduzione, l'intervento che nell'occasione il patriarca Bartolomeo ha scritto per l'edizione in rete della Cnn.
 
Nell'ottobre dello scorso anno il Patriarcato ecumenico ha promosso un simposio internazionale, interdisciplinare e interreligioso a New Orleans sul fiume Mississippi. Si è trattato dell'ottava conferenza sull'analisi dell'impatto ambientale del moderno stile di vita e del consumo delle risorse idriche nel pianeta. Simposi simili si sono svolti in precedenza sull'Egeo e sul Mar Nero, sull'Adriatico e sul Mar Baltico, lungo i fiumi Danubio e Rio delle Amazzoni e sull'Artico.
A prima vista, può sembrare strano per un'istituzione religiosa che ha a che fare con il "sacro" impegnarsi tanto profondamente su questioni "terrene". Dopo tutto, che cosa ha a che fare la tutela dell'ambiente con la salvezza dell'anima? Si presume che il cambiamento climatico globale e lo sfruttamento delle risorse naturali siano questioni che riguardano politici, scienziati, tecnocrati o al limite gruppi particolari e ambientalisti. Quindi, la preoccupazione della Chiesa ortodossa e, in particolare, della sua autorità spirituale suprema, il Patriarcato ecumenico, per la crisi ambientale sorprenderà molti. Tuttavia, la creazione non si può guardare in due modi. Non può esserci una doppia visione del mondo, una religiosa e una profana, una spirituale e una secolare. Nella nostra visione e nella nostra concezione del mondo non c'è distinzione fra sollecitudine per il benessere umano e tutela ambientale.
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli ha ricevuto il 19 ottobre a New York il Juliet Hollister Award, riconoscimento dell'organizzazione per il dialogo tra le religioni Temple of Understanding. Pubblichiamo, in una nostra traduzione, l'intervento che nell'occasione il patriarca Bartolomeo ha scritto per l'edizione in rete della Cnn.
 
Nell'ottobre dello scorso anno il Patriarcato ecumenico ha promosso un simposio internazionale, interdisciplinare e interreligioso a New Orleans sul fiume Mississippi. Si è trattato dell'ottava conferenza sull'analisi dell'impatto ambientale del moderno stile di vita e del consumo delle risorse idriche nel pianeta. Simposi simili si sono svolti in precedenza sull'Egeo e sul Mar Nero, sull'Adriatico e sul Mar Baltico, lungo i fiumi Danubio e Rio delle Amazzoni e sull'Artico.
A prima vista, può sembrare strano per un'istituzione religiosa che ha a che fare con il "sacro" impegnarsi tanto profondamente su questioni "terrene". Dopo tutto, che cosa ha a che fare la tutela dell'ambiente con la salvezza dell'anima? Si presume che il cambiamento climatico globale e lo sfruttamento delle risorse naturali siano questioni che riguardano politici, scienziati, tecnocrati o al limite gruppi particolari e ambientalisti. Quindi, la preoccupazione della Chiesa ortodossa e, in particolare, della sua autorità spirituale suprema, il Patriarcato ecumenico, per la crisi ambientale sorprenderà molti. Tuttavia, la creazione non si può guardare in due modi. Non può esserci una doppia visione del mondo, una religiosa e una profana, una spirituale e una secolare. Nella nostra visione e nella nostra concezione del mondo non c'è distinzione fra sollecitudine per il benessere umano e tutela ambientale.