Ortodossi in Gran Bretagna

ortodossi-3di RICCARDO BURIGANA
"Orthodox Witness Today" è il titolo del convegno che si è tenuto a Hertford, in Inghilterra, nel quale si è discusso della presenza delle Chiese ortodosse nella società contemporanea, alla luce della più recente riflessione teologica. Nell'intento "di dare un contributo al dibattito, che coinvolge le Chiese e le comunità ecclesiali su come la Chiesa e i cristiani, in una prospettiva ecumenica, devono rispondere alle sfide del mondo moderno da un punto di vista comunitario e personale", come è stato sottolineato sin dalle prime battute del convegno, che ha rinnovato una pluriennale tradizione di incontri estivi di approfondimento e riflessione, pensati principalmente per i sempre più numerosi fedeli ortodossi che vivono in Gran Bretagna.

L'incontro, che si è aperto con la celebrazione della sacra liturgia, presieduta dall'arcivescovo di Sourozh, Eliseo, ed è stato promosso dalla Orthodox Fellowship of Saint John the Baptist, ha avuto tre relatori principali, ciascuno dei quali ha affrontato il tema della testimonianza cristiana secondo diverse prospettive. Il primo relatore è stato il metropolita Kallistos di Diokleia, rappresentante del patriarcato ecumenico di Costantinopoli in Inghilterra, il quale ha trattato della testimonianza a partire dalla tradizione ortodossa, così come si è venuta manifestando nel corso dei secoli, ponendo l'accento sugli elementi peculiari di questa tradizione, che si alimenta a un patrimonio spirituale che non solo necessita essere sempre meglio conosciuto, ma che deve anche costituire un punto di riferimento per la vita quotidiana delle comunità cristiane chiamate a confrontarsi con una società sempre più distante dalle prospettive indicate dalla tradizione ortodossa.
La condivisione della esperienza personale è stato l'elemento centrale dell'intervento del secondo relatore, Alexander Ogorodnikov, il quale è stato a lungo rettore del seminario di Argentov della Chiesa ortodossa russa. Ogorodnikov è partito dalla propria esperienza di perseguitato sotto il regime comunista, che egli aveva denunciato come sistema politico tenacemente volto alla rimozione della religione dalla società. Per poi proseguire, sottolineando i rischi attuali della secolarizzazione che ha fatto seguito alla caduta del comunismo. Ogorodnikov ha così invitato a coltivare la dimensione spirituale della fede come parte essenziale della testimonianza nella società contemporanea, dal momento che - ha sottolineato - proprio la trasmissione dei valori spirituali ha salvato la Chiesa ortodossa russa sotto il comunismo.
Infine, ha preso la parola Ioan Sauca, ortodosso romeno, attualmente direttore dell'istituto ecumenico del World Council of Churches a Bossey, in Svizzera, il quale ha affrontato il rapporto tra la testimonianza e l'identità cristiana, facendo ampio riferimento al dibattito su questo tema in ambito ecumenico. Per Sauca "la testimonianza non è un'opzione ma una parte dell'identità cristiana", che i cristiani sono chiamati a condividere per assicurare la presenza dei valori cristiani nella società. Con la testimonianza cristiana ogni credente mostra quanto lo Spirito Santo operi in lui e quindi "un cristiano è essenzialmente un testimone, che non può rimanere in silenzio, ma deve annunciare il Vangelo, anche se questo lo porta a scontrarsi con gli uomini e le donne del proprio tempo". Partendo proprio dalla propria esperienza di tanti anni di dialogo ecumenico, Sauca ha però ricordato che "si deve distinguere la testimonianza da una aggressiva missione di conversione e di proselitismo".
La dimensione dell'annuncio missionario diventa particolarmente importante nei rapporti tra cristiani che si pongono in cammino per l'unità della Chiesa, tanto più quando si trovano a lavorare insieme all'opera di evangelizzazione, che appare quanto mai necessaria, soprattutto in Europa.
La Orthodox Fellowship of Saint John the Baptist, fin dalla sua fondazione nel 1979, opera per la promozione e per l'approfondimento della conoscenza delle tradizioni ortodosse nel mondo britannico, attraverso una serie di iniziative: dai momenti di preghiera ai convegni internazionali, dai progetti per i giovani agli incontri specifici per le famiglie ortodosse, dai corsi di studio sulla Bibbia e sui padri della Chiesa, a pellegrinaggi in Romania, Grecia e in Russia, fino alla pubblicazione di un calendario e lezionario, specifico per le comunità ortodosse inglesi, delle quali redige un repertorio annuale. La Orthodox Fellowship intende così favorire il coinvolgimento dei rappresentanti delle singole comunità ortodosse, che appartengono a patriarcati diversi, in uno spirito ecumenico che ricerca una sempre maggiore unità non solo tra i cristiani di varie confessioni, ma anche all'interno dello stesso mondo ortodosso.
Nell'ambito delle varie iniziative, il convegno estivo costituisce un elemento fondamentale poiché si tratta di affrontare, anche con il contributo di testimonianze esterne al mondo ortodosso inglese, le questioni centrali del rapporto tra le comunità ortodosse e una società fortemente secolarizzata, come quella britannica. Nel corso degli ultimi anni sono stati così discussi temi come il rapporto tra donna e uomo nella Chiesa (2006), le forme dell'annuncio cristiano (2007), la posizione ortodossa riguardo al dibattito su creazione e evoluzione (2009). Il convegno sulla testimonianza ortodossa nella società contemporanea si inserisce così in un percorso di approfondimento, pensato per offrire un luogo a tutti gli ortodossi che vivono nel Regno Unito dove "poter rafforzare la loro fede, condividere le esperienze quotidiane che segnano la vita delle comunità ortodosse, ricevere una formazione sulle questioni più rilevanti del dibattito teologico contemporaneo, giocare un ruolo sempre più attivo nelle singole comunità e, infine, sviluppare i rapporti tra le comunità ortodosse al loro interno, rafforzando così la dimensione ecumenica della testimonianza cristiana".

(©L'Osservatore Romano 27 luglio 2011)