La Chiesa ortodossa russa e la vita nelle diocesi

patriarca KirillMOSCA, 28. Pastorale dei giovani, missione, catechesi, organizzazione del lavoro sociale: sono quattro temi che stanno particolarmente a cuore alla Chiesa ortodossa russa e che sono stati affrontati in questi giorni prima dalla Conferenza interconciliare e poi dal sinodo, riunioni entrambe presiedute dal Patriarca di Mosca. Cirillo ha ricordato che il concilio episcopale svoltosi nel febbraio scorso ha adottato sette progetti presentati dalle commissioni della Conferenza interconciliare e che, da marzo a dicembre, tali organismi hanno elaborato in tutto sedici nuove proposte. Alcune di esse — riferisce il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne — sono state rielaborate e discusse, altri progetti sono già stati approvati, altri ancora sono stati esaminati dal sinodo riunitosi il 27 e 28 dicembre. «Parallelamente ai principali documenti redatti dalla Conferenza — ha spiegato Cirillo — i dipartimenti sinodali interessati hanno elaborato progetti supplementari, per esempio istruzioni standard destinate ai vari responsabili. Si può ora affermare che noi disponiamo di una base teorica che consente uno sviluppo sistematico nelle quattro materie del ministero ecclesiale sopracitate», ovvero pastorale giovanile, missione, catechesi e lavoro sociale. Il sinodo ha inoltre preso in considerazione il «Regolamento sull’approvazione ecclesiastica delle associazioni pubbliche ortodosse», mentre un altro documento preparato dalla Conferenza interconciliare, riguardante il coordinamento del lavoro per rafforzare l’unità nella Chiesa e prevenire gli scismi, verrà sottoposto all’esame dell’Alto consiglio ecclesiale. Ma la Conferenza ha dato un importante contribuito anche al processo di riforma della vita delle diocesi: su richiesta del sinodo, sono stati preparati o già approvati un regolamento sulle metropolie e i principi per regolare l’o rganizzazione dei vicariati. «Le diocesi — ha detto il Patriarca di Mosca — hanno attivato notevolmente il loro lavoro riguardo i progetti contenuti nei documenti, tuttavia le regioni organizzano ancora troppo pochi seminari, tavole rotonde, conferenze. È importante allestire incontri, che permettano di studiare i temi esaminati nelle commissioni, sia nei capoluoghi regionali, sia nelle sedi diocesane che a livello distrettuale, in modo che tutta la Chiesa sia impegnata nella riflessione sui compiti che ci aspettano oggi». Inoltre, il lavoro della Conferenza «deve essere regolarmente e interamente portato a conoscenza dei media. In caso contrario, possono fuoriuscire interpretazioni inesatte, scatenarsi le polemiche, come è successo a proposito di due o tre documenti. Attorno ai progetti già pubblicati è auspicabile una discussione franca, alla quale partecipi larga parte della società, e la diffusione dei documenti su internet garantisce questa possibilità», ha sottolineato Cirillo. All’ordine del giorno del presidium della Conferenza interconciliare anche alcune questioni che verranno affrontate nel 2012, come le procedure e i criteri di elezione del Patriarca di Mosca o i concili locali ed episcopali nel sistema di direzione ecclesiastica. La Conferenza interconciliare, creata dalla Chiesa ortodossa russa nel gennaio 2009, è composta da centoquarantaquattro tra vescovi, membri del clero, monaci e laici.

© Osservatore Romano - 28 dicembre 2011