EUROPARLAMENTO: BARTOLOMEO I

patriarca-bartolomeo-i.jpg"L'Europa deve far rientrare la Turchia nel proprio progetto di integrazione"; al contempo "la Turchia deve promuovere il dialogo e la tolleranza al suo interno" e la tutela dei diritti fondamentali "fra i quali le libertà religiose". Bartolomeo I, patriarca ecumenico ortodosso di Costantinopoli, intervenendo oggi davanti all'Europarlamento riunito a Bruxelles, si è detto favorevole alla "piena adesione" di Ankara all'Ue. Nel suo intervento, interrotto dagli applausi degli eurodeputati nel passaggio dedicato ai rapporti Turchia-Ue, Bartolomeo ha parlato della "necessità del dialogo tra la fedi e le culture per costruire un ecumene di pace"; si è detto "contrario a ogni guerra e a ogni forma di violenza e di intolleranza"; si è soffermato a lungo suo problemi ambientali, descrivendo le iniziative che la chiesa ortodossa sta assumendo su tale versante. "La Turchia è un paese-ponte tra Europa e Asia, tra Oriente e Occidente, tra cristianesimo e islam - ha spiegato al SIR lo stesso Bartolomeo -. È uno stato laico che però non sempre riesce a rispettare tale caratteristica. Inoltre c'è ancora oggi tutta una serie di problemi da risolvere per una democrazia piena, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze" La "Turchia è un paese che appartiene alla grande famiglia europea", ha spiegato ancora al SIR Bartolomeo I a margine del suo intervento nell'emiciclo di Bruxelles. "Questo ci interessa come cittadini ma anche come minoranza religiosa". Bartolomeo ha rivendicato il pieno rispetto della libertà di culto, la restituzione dei beni sottratti da Ankara alla chiesa ortodossa, l'uguaglianza di tutti i cittadini. "Per l'ingresso nell'Unione europea occorre il pieno rispetto di alcuni criteri stabiliti e dei valori europei. In Turchia ravvisiamo uno sforzo in tale direzione, per l'ammodernamento del paese", per rafforzare l'economia, per "la piena ricezione delle normative comunitarie nel diritto nazionale". Lei dunque ritiene che il processo di avvicinamento all'Ue possa aiutare il processo di modernizzazione della Turchia? "Sono convinto di sì - afferma ancora al SIR il patriarca ecumenico -. Credo anche che il fatto di essere un paese a grandissima maggioranza islamica non dovrebbe costituire un problema, perché l'Unione europea si propone come entità che rispetta la diversità culturale e religiosa". "L'Europa non può escludere nessuno", aggiunge Bartolomeo.
Presentando il relatore, il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Poettering ha ricordato che “la presenza in questo emiciclo di sua santità Bartolomeo I si inserisce nel quadro delle iniziative per l’Anno europeo del dialogo interculturale”. L’Eurocamera ha già accolto diversi ospiti, fra cui il Gran Muftì di Damasco; a novembre è atteso un rappresentante della fede ebraica. L’invito è stato rivolto anche al Papa e al Dalai Lama. Poettering ha affermato che “l’Ue è una comunità di valori e fra questi emerge la libertà di professare la propria religione”. Ha poi ricordato che “non sempre la convivenza tra le grandi religioni è stata pacifica” nel mondo; del resto “l’Europa ha bisogno dell’apporto delle fedi e dei credenti” per crescere in pace. Sempre Poettering ha osservato che “in Europa cresce la presenza di paesi a maggioranza ortodossa”, citando Grecia, Romania, Bulgaria, Cipro. Proprio su Cipro si è soffermato Bartolomeo, auspicando che “i negoziati politici possano portare al superamento delle divisioni” in atto nell’isola tra comunità greco-cipriota e turco-cipriota, “divisioni che pesano anche sulla comunità ortodossa”.
News by SIR