È proprio della fede rispondere ai più poveri

bartolomeoISTANBUL, 3. Il mondo della fede può rivelarsi un potente alleato nello sforzo di affrontare le questioni di giustizia sociale. Esso fornisce una prospettiva unica (non solo sociale, politica o economica) «sulla necessità di sradicare la povertà, di dare equilibrio a un mondo globalizzato, di combattere fondamentalismo e razzismo, così come di sviluppare la tolleranza religiosa in un mondo in conflitto. È proprio della religione, infatti, il ruolo di rispondere ai bisogni dei poveri e delle persone più vulnerabili ed emarginate».
In un’intervista all’Indep endent balkan news agency, il Patriarca ecumenico, Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, ribadisce come la religione sia probabilmente «la più pervasiva e potente forza sulla terra». Per questo le comunità ecclesiali «stanno mostrando di essere oggetto di rinnovato interesse e di attenzione nelle relazioni internazionali e nelle politiche globali che concernono direttamente i valori sociali e che hanno un impatto indiretto sulle politiche statali». Sia che si parli di ambiente o di pace, di povertà o di fame, di istruzione o di sanità, «c’è oggi — ha osservato il primate ortodosso — un senso di interesse e di responsabilità comune che è sentito con particolare acutezza sia da persone di fede sia da coloro che hanno una visione espressamente laica». Rispondendo a una domanda riguardante i Balcani, area frequentemente teatro di conflitti politici e religiosi, Bartolomeo ha spiegato che il Patriarcato ecumenico «possiede una prospettiva unica sulla tolleranza religiosa e sul dialogo tra le fedi, lavora per la riconciliazione fra le Chiese cristiane, per la consapevolezza ambientale e per la tutela delle risorse naturali, direttamente coinvolte e distrutte dalla guerra». Il riferimento è all’impegno svolto nel passato per riconciliare le comunità cattolica, musulmana e ortodossa nei Balcani. Un impegno che ha visto il Patriarcato in prima linea. Del resto — afferma l’arcivescovo di Costantinopoli — la sua funzione di «centro di eccellenza della vita di tutto il mondo ortodosso» ha origine dal suo secolare ministero di testimoniare, proteggere e divulgare la fede ortodossa. Proprio per questo il Patriarcato, organismo sovranazionale e sovraregionale, «ha un carattere veramente ecumenico. Da questa nobile consapevolezza e responsabilità per il popolo di Cristo, senza distinzione di razza e lingua, sono nate le nuove Chiese regionali d’Oriente, dal Caspio al Baltico, e dai Balcani all’Europa centrale. Questa ampiezza di giurisdizione si estende oggi all’Estremo oriente, all’America e all’Australia», ha detto, ribadendo che «abbiamo sempre avuto un posto speciale nella nostra preghiera per il popolo dei Balcani e nel nostro cuore per la sofferenza di persone innocenti e la morte ingiustificata di tanti bambini». Ma per aprire nuove prospettive, per liberare dall’oscurità, per superare risentimenti e ostilità, serve la forza della Risurrezione: «È un invito all’azione e alla compassione, ci spinge — si legge nell’intervista — a riflettere dove più profondamente sperimentiamo la disunione. Immagini di questa realtà abbondano attorno a noi. Il messaggio evangelico della Risurrezione è semplice eppure così radicale: siamo chiamati a resistere per amore dove persiste l’odio, a predicare dove abbonda l’ingiustizia, a insistere sul dialogo dove prevale la divisione. Sebbene sia più facile proclamare un Vangelo di potere e forza, dobbiamo continuare a incoraggiare la “conversazione” fra improbabili partner dalle provenienze radicalmente differenti (se cristiani, musulmani, ebrei o di altre confessioni), la “conservazione” delle risorse naturali (sia a fini di consumo, di sviluppo o di mera sopravvivenza) e la “conversione” delle nostre abitudini (nonostante riluttanze e resistenze). La Risurrezione — conclude Bartolomeo — non è semplicemente la manifestazione del potere di Dio; è soprattutto la rivelazione della nobiltà di ciascuno di noi». E «la vittoria sulla morte si trova in ognuno di noi».

© Osservatore Romano - 4 luglio 2013