Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I protesta e ricorre alla Corte Europea

Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha annunciato di voler ricorrere alla Corte europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo sulle violenze contro comunità e fondazioni ortodosse, espropriate ingiustamente di terreni ed edifici dalla Direzione generale delle fondazioni religiose di Ankara.  Non è la prima volta che il leader ortodosso è obbligato ad alzare la voce per difendere il buon diritto dei fedeli cristiani contro soprusi e sopraffazioni, un vero e proprio tentativo di strangolare quello che resta della comunità di origine greca in quella che una volta era Costantinopoli.  Rivolgendosi ai fedeli accorsi nella parrocchia di san Giorgio, a ridosso delle mura bizantine di Istanbul, il Patriarca ha affermato che la decisione di rivolgersi alla Corte europea è stata presa da tutto il Sinodo. "Siamo e siete accorsi qui per celebrare - ha detto - una funzione religiosa presso la parrocchia di una comunità che ha tanti problemi. E purtroppo non è l'unica. Il problema sta nel fatto questa parrocchia e la sua comunità, come tante altre della Chiesa di Costantinopoli sono state dichiarate mazbut (occupate) con un abuso dalla Direzione generale delle fondazioni religiose. Ciò significa che noi non possiamo rivendicare alcun diritto di gestione sulle proprietà di questa comunità, né procedere all'elezione di un consiglio amministrativo di essa. Di conseguenza non abbiamo alcun diritto di gestione su cose che ci sono state lasciate in eredità dai nostri padri. L'unica cosa che ci permettono di svolgere è quella di celebrare le funzioni religiose. Purtroppo, questa è la sorte di questa come di tante altre comunità e parrocchie della Chiesa di Costantinopoli". "Nel cortile di questa parrocchia - ha continuato il Patriarca - esiste ancora l'edificio della scuola di questa comunità.. Essa, purtroppo è stata adibita in sala-giochi e la sua gestione è stata concessa dalle autorità ad un privato, il quale a sua volta provvede a compensarli con il pagamento di una pigione". "Per evitare le ingiustizie che continuiamo a subire - ha aggiunto Bartolomeo I - il Sinodo ha preso la decisione di ricorrere anzitutto alla magistratura dello Stato turco e poi, nel caso di una sentenza negativa, alla Corte europea di Strasburgo, sull'esempio del caso dell'orfanotrofio dell'isola dei Principi (Buyukada), con la speranza che anche questa volta verrà fatta giustizia" (cfr. AsiaNews.it, 29/11/2007 La Corte di Strasburgo ammette il ricorso del Patriarcato per l'orfanotrofio di Buyukada). "Non vogliamo - ha concluso - un trattamento speciale, ma neanche possiamo permettere la sopraffazione dei nostri diritti e la cancellazione della nostra identità ed eredità culturale che i nostri padri ci hanno tramandato da secoli".

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