State vicini alla gente: così il Papa ai vescovi della Federazione Russa

I vescovi della Federazione Russa in visita ad Limina Vatican MediaStiamo vivendo un periodo di grande speranza. A dirlo è mons. Paolo Pezzi il giorno dopo l'udienza di Papa Francesco con i vescovi della Federazione Russa. E precisa: il nostro impegno è l'umile accompagnamento della gente, soprattutto dei più bisognosi.

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Essere vicini alla gente che attende la Parola di Dio: è ciò che sta a cuore a Papa Francesco che ne ha parlato con i vescovi della Conferenza episcopale della Federazione Russa in questi giorni in visita ad Limina Apostolorum. L'udienza con Francesco si è tenuta nella mattinata di ieri, mentre la visita prosegue ora con gli incontri con i responsabili dei vari Dicasteri vaticani. Stamattina, ad esempio, quello con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale. 

L'udienza con il Papa: i temi centrali affrontati

All'indomani dell'udienza con Francesco, mons. Paolo Pezzi, presidente della Conferenza episcopale russa, ci ha raccontato qualcosa dell'incontro.

Direi che l’incontro è andato molto bene. Siamo rimasti molto colpiti dalla cordialità, dall’attenzione e dalla disponibilità che il Papa ha mostrato nei nostri confronti. L’incontro è stato molto lungo perché siamo rimasti due ore in dialogo assieme a lui. Il Papa era molto interessato prima di tutto della nostra vita come vescovi, quindi come pastori, della nostra vita personale e della nostra attività pastorale. Inoltre abbiamo affrontato questioni riguardanti il nostro essere vicini alla gente, per cercare di vivere e svolgere la nostra missione per il popolo di Dio e con il popolo di Dio.

Questo è un punto su cui Papa Francesco torna spesso: i pastori devono essere vicini alle pecore. Qual è oggi la situazione nella Federazione Russa della gente, prima ancora della Chiesa?

Direi che la situazione della gente è simile a quella del Natale, cioè gente in attesa di essere visitata dal Signore. In questo senso potremmo dire che stiamo vivendo un periodo di grande speranza, di grande rinnovamento. Certo, questo non significa un tempo di trionfalismo, assolutamente; è un tempo di umile quotidiana missione di accompagnamento della gente, soprattutto dei più bisognosi. Direi che il clima di speranza è quello che forse ci caratterizza maggiormente in questo momento.

I rapporti con la Chiesa ortodossa a che punto sono?

Dobbiamo dire che, soprattutto dopo l’incontro di Cuba di due anni fa tra il Papa e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, c’è soprattutto l'intensificarsi di una collaborazione fattiva nell’ambito di una comune testimonianza. In settori quali la difesa della vita, l’assistenza delle persone dipendenti - tossicodipendenze e altro -, nell’ambito della famiglia, sono state realizzate e continuano ad essere in programma una serie di iniziative che vedono coinvolti ortodossi e cattolici a livello locale cioè russi, ma con la possibilità di partecipazione di cattolici di altri Paesi del mondo.

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