Accanto ai cristiani che subiscono discriminazioni e violenze · Il Papa incoraggia l’impegno dell’associazione intitolata al ministro pakistano Shahbaz Bhatti ·

papa e bhatti c0a4efba1fb4dba01528a5097dfb1748«Auspico che, sostenuti dalla preghiera e dalla solidarietà fattiva di tanti, possiate estendere la vostra azione in tutte le zone del Pakistan dove i cristiani e le altre minoranze sono più presenti e, purtroppo, anche

discriminati e fatti oggetto di soprusi e violenze». Lo ha detto Papa Francesco ai membri dell’associazione “Missione Shahbaz Bhatti”, ricevuti in udienza nella mattina di venerdì 30 novembre, nella Sala del Concistoro.

Durante l’incontro — introdotto dalle parole di Paul Jacob, fratello del ministro pakistano delle minoranze ucciso il 2 marzo 2011, il quale ha ricordato l’impegno di Shahbaz a sostegno e in difesa di Asia Bibi — il Pontefice ha sottolineato che «uno dei frutti delle sofferenze dei cristiani è il moltiplicarsi di gruppi e associazioni che gettano ponti di fraternità attraverso il mondo, superando differenze di lingua, di cultura e a volte anche di religione». È proprio questo il compito dei tanti cristiani che continuano a operare in situazioni difficili ispirandosi alla figura e alla testimonianza di Bhatti: a loro Francesco ha chiesto di perseverare «nel servizio alla pace e alla giustizia» per «favorire rapporti di rispetto e di fiducia reciproca» con tutti i credenti.

«Vi incoraggio ad andare avanti con questo stile evangelico che unisce fermezza e mitezza, per assicurare assistenza alle vittime di false accuse e, al tempo stesso, realizzare segni concreti di lotta alla povertà e alle moderne schiavitù» ha esortato ancora il Pontefice, aggiungendo: «Possa il vostro segno distintivo essere sempre quello che brilla nella testimonianza di Shahbaz Bhatti e di tanti altri martiri del nostro tempo, vale a dire la fede umile e coraggiosa nel Signore Gesù e la capacità di mettere amore dove c’è odio».

Successivamente il Papa ha salutato un gruppo di bambini polacchi ammalati di tumore, assistiti nella clinica oncologica di Wrocław, in Polonia. Infine, nell’aula Paolo VI, ha rivolto un discorso a settecento volontari appartenenti al centro di servizio “Sardegna solidale”, incoraggiandoli a promuovere quella «cultura della solidarietà e della gratuità» che «contribuisce concretamente alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana».

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Il discorso all’associazione “Missione Shahbaz Bhatti”

A un gruppo di bambini polacchi ammalati

Ai volontari del centro di servizio “Sardegna solidale” © http://www.osservatoreromano.va/it/news/accanto-ai-cristiani-che-subiscono-discriminazioni