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Anche Mosca per il rinvio del concilio

Kirill benedice russia appelloMOSCA, 14. «L’unica soluzione possibile è proseguire il lavoro di preparazione del Santo e grande concilio e pervenire a un accordo dell’insieme delle Chiese ortodosse sul suo svolgimento in altra data»: il patriarcato di Mosca si allinea alla proposta formulata nei giorni scorsi dalle Chiese di Antiochia, Georgia, Serbia e Bulgaria e chiede il rinvio del concilio panortodosso in programma nell’isola greca di Creta dal 19 al 26 giugno.
La decisione è stata presa ieri al termine di una riunione straordinaria del sinodo. L’esplicita rinuncia di tre Chiese (Antiochia, Georgia e Bulgaria) a partecipare all’evento, la richiesta di rinvio espressa da quella serba, la negativa risposta del patriarcato di Costantinopoli alla proposta di Mosca di convocare un’assemblea preconciliare che esaminasse i principali punti alla base delle divergenze, fanno ritenere alla Chiesa ortodossa russa che «la condizione necessaria alla convocazione del Santo e grande concilio, costituita dall’esistenza di un accordo fra i primati di tutte le Chiese ortodosse autocefale universalmente riconosciute, non è chiaramente soddisfatta». La proposta di rinviare la riunione di Creta è stata subito inviata al patriarca ecumenico e arcivescovo di Costantinopoli, Bartolomeo, nonché a tutti i primati delle Chiese ortodosse locali. «Nel caso in cui questa proposta non fosse accettata dal patriarca Bartolomeo — sottolinea in una nota il patriarcato di Mosca — e il concilio, malgrado l’assenza dell’intesa di alcune Chiese ortodosse locali, venisse ugualmente convocato, con profondo dispiacere la delegazione della Chiesa ortodossa russa sarebbe impossibilitata a partecipare». Mosca tuttavia invita a «proseguire gli sforzi per il consolidamento della cooperazione panortodossa nella preparazione del futuro concilio, chiamato a essere una reale testimonianza di unità della Chiesa santa, cattolica e apostolica». Aggiunge che tale preparazione potrebbe essere raggiunta con successo «se il Segretariato panortodosso intensificasse la sua attività: nel quadro di questo organismo, è infatti possibile studiare le proposte tese a risolvere i temi che pongono problemi e i disaccordi esistenti, così come portare a termine i documenti necessari, al fine di togliere tutti gli ostacoli alla convocazione e allo svolgimento del Santo e grande concilio». E auspica fortemente che, «tenendo conto delle proposte enunciate da numerose Chiese ortodosse locali, tutti i vescovi possano partecipare, senza limitazioni, al futuro concilio, cosa che aumenterebbe necessariamente l’autorità delle decisioni prese dal concilio stesso». C’è attesa adesso per la risposta del patriarcato di Costantinopoli, mentre dal mondo ortodosso continuano a giungere inviti a tenere ugualmente i lavori, nonostante le difficoltà. In una dichiarazione sottoscritta da oltre mille studiosi ortodossi, si afferma che «il forum più propizio per risolvere le attuali divergenze, come nel passato, è il concilio stesso. Opporsi ancora una volta al suo svolgimento rappresenterebbe l’incapacità di vivere il principio di conciliarità a livello mondiale. Non ci si può certo aspettare che il concilio regoli tutte le questioni importanti e risolva i conflitti di giurisdizione in soli dieci giorni, ma è nostra speranza che questo concilio inaugurerà un cammino di guarigione e sarà l’inizio di una nuova epoca di conciliarità e di unità globale nell’orto dossia». Intanto, a Creta, il comitato incaricato del messaggio del concilio prosegue i suoi lavori che, iniziati il 9 giugno, si concluderanno giovedì 16. Anche questo organismo, nei giorni scorsi, ha chiesto a tutte le Chiese di confermare la loro partecipazione.

© Osservatore Romano - 15 giugno 2016