Italia Perché l'essenza di Allah è nel perdono - Repubblica.it

allah 11271(Pietro Citati) In nessuna religione, mai, l’unicità di Dio ha avuto un ruolo così intenso, violento ed esasperato  come nell’Islam. “Non vi è divinità all’infuori di Dio”: vale a dire; “non vi è nulla che esiste  all’infuori di Dio”. Come dice al-Ghazali (1058-1110), all’inizio del “Rinnovamento delle scienze  religiose” (“Scritti scelti”, a cura di Laura Veccia Vaglieri e Roberto Rubinacci, Utet), “nella sua  essenza egli è Uno senza socio, Singolo senza simile, Signore senza oppositore, Solo senza rivali,  Eterno senza un prima, Perpetuo senza un principio, Perenne senza un ultimo, Sempiterno senza  fine, Sussistente senza cessazione, Continuo senza interruzione”. Allah è “il Primo e l’Ultimo, il Manifesto e l’Occulto”, dice il Corano. Non è un corpo con una  forma, né una sostanza con limite e misura. Non è simile a cosa alcuna: misure non lo limitano, né  lo contengono spazi. Egli è: non lo circoscrivono lati: non lo racchiudono terre né cieli; è seduto sul  Trono senza contatto, assestamento, insediamento, dimora, spostamento. Egli non abita in cosa  alcuna, né alcuna cosa abita in lui: è troppo elevato perché lo possano contenere luoghi, troppo puro perché lo possano limitare tempi; anzi Egli era prima di creare tempi e luoghi. Egli è l’Unico che  non ha contrari, il Signore che non ha opposti, il Ricco che non ha bisogno, il Potente che fa ciò che vuole, il Sussistente, il Dominatore delle cose inerti, degli animali e delle piante, Colui che ha la  grazia, la maestà, lo splendore e la perfezione. Se un uomo è rinchiuso nell’inferno, basta che egli  conosca l’unicità di Dio perché lasci l’inferno. Come disse Maometto: “Chiunque dice: ‘non vi è  Iddio se non Iddio, entrerà in Paradiso’”. Nel suo bel libro  L’esoterismo islamico  (Adelphi), Alberto Ventura esplora Allah, senza cessare di  paragonarlo alle figure divine nella Qabbalah, nel Tao, nella cultura indiana e in pseudo-Dionigi  l’Areopagita.

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/2017/07/10