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Patriarca Bartolomeo al Consiglio pan-ucraino delle Chiese: “Estremismo e odio cercano di privatizzare la verità”


(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma) Il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose, presieduto da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha incontrato il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, con visita ufficiale in Ucraina in occasione del 30° anniversario dell’Indipendenza dell’Ucraina. L’incontro si è tenuto il 23 agosto  presso l’Accademia teologica ortodossa di Kyiv.
“L’estremismo e l’odio cercano di privatizzare la verità”, e l’antidoto è che “nel rispetto delle nostre tradizioni di fede” si incoraggino “il rispetto reciproco e l’azione comune, nello spirito di pace e di solidarietà”. In un messaggio pronunciato davanti al Consiglio pan-ucraino delle Chiese il Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli sostiene l’esigenza di un dialogo dai popoli, facendo riferimento, senza mai toccarla esplicitamente, alla difficile contingenza internazionale e all’insorgere dei nuovi estremismi.
Il Patriarca Bartolomeo è in Ucraina per una visita di cinque giorni, cominciata lo scorso 20 agosto, in occasione dei trenta anni dell’Indipendenza della Nazione. L’incontro con il Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose è un momento importante della visita del Patriarca. Il Consiglio, che quest’anno ha compiuto 25 anni, riunisce il 95 per cento delle confessioni religiose ucraine. L’organismo è attualmente presieduto da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina. Il Patriarca Bartolomeo si rivolge ai membri del consiglio definendoli “simbolo della speranza dell’Ucraina, e non solo individualmente, ma tutti insieme”. Soffermandosi sul significato del dialogo, il Patriarca di Costantinopoli lo ha definito come “un mezzo con il quale siamo chiamati a risolvere le nostre differenze, a promuovere la stabilità, a combattere i pregiudizi e intolleranza, a sostenere la pace, l’armonia, la solidarietà e la cooperazione”.
Il dialogo è dunque, per Bartolomeo, “uno strumento sempre più importante per costruire ponti e arrivare alla riconciliazione”, e per questo lo stesso Patriarcato Ecumenico ha sostenuto le iniziative di dialogo, a partire dal Consiglio Ecumenico delle Chiese fondato nel 1948, ma anche il Concilio Pan-Ortodosso di Creta del 2016. Bartolomeo ricorda il progressivo coinvolgimento e avvicinamento della Chiesa Cattolica a questo dialogo ecumenico, con lo spartiacque dell’incontro del suo predecessore, il Patriarca Atenagora, con San Paolo VI a Gerusalemme e la successiva remissione delle scomuniche, fino alla creazione della Commissione mista internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa (nel suo insieme) nel 1979. Bartolomeo rivendica che il dialogo interreligioso ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la Chiesa Ortodossa, e sottolinea che “l’esperienza interreligiosa nelle nostre società multiculturali moderne è fortemente legata alla convivenza delle Chiese con figure e comunità religiose di sensibilità e di tradizioni diverse”. Tuttavia, ammonisce Bartolomeo, “allo stesso tempo avvertiamo alcune reazioni molto forti contro il dialogo interreligioso. L’ascesa del fondamentalismo e dell’estremismo religioso, dell’odio e dell’etnofiletismo è un fenomeno trasversale di tutte le tradizioni religiose che produce autoisolamento, limitazione e rifiuto del diverso: atteggiamenti che negano la vera missione della religione”. Succede così, continua il Patriarca ecumenico, che “l’estremismo e l’odio cercano di  privatizzare la verità promuovendo l’ethos di mutua esclusività”, mentre “nel rispetto delle nostre tradizioni di fede dobbiamo cercare di incoraggiare il rispetto reciproco e
l’azione comune, nello spirito di pace e di solidarietà”.
Bartolomeo sottolinea infine che “la fiducia reciproca è il presupposto essenziale per un dialogo efficace”, e che “non saremo in grado di conoscere e di capire davvero l’altro, se non assicuriamo un incontro in cui prevale la fiducia. Crediamo fermamente nella forza e nella convinzione di un vero dialogo in cui non ci sono sconfitti”.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha presentato brevemente a Sua Santità la storia, le modalità e le attività del Consiglio pan-ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose, e lo ha ringraziato per la sua costante attenzione verso l’Ucraina: “Lei è un buon amico dell’Ucraina. Ogni anno con grande attenzione ascoltiamo i Suoi appelli e messaggi che richiamano le pagine tragiche della nostra storia, in particolare, le Sue parole sull Holodomor come grande genocidio del nostro popolo, rivolte alla comunità mondiale”.
A nome dell’intero Consiglio delle Chiese, Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato il Patriarca ecumenico per il fatto che, da buon pastore, lui avverte tutti i dolori odierni del popolo ucraino. “Durante la Sua visita, Lei ha ricordato i nostri eroi, i nostri soldati che hanno dato la vita per un Ucraina indipendente. Lei ha incontrato i tatari di Crimea, rifugiati della Crimea, per ascoltare il loro dolore. E oggi abbiamo l’opportunità di illustrarLe l’ampia vita religiosa in Ucraina, e sentiamo che Lei è venuto non solo dagli ortodossi, ma da tutti gli ucraini, a prescindere dalla loro nazionalità, etnia, religione. A nome dell’intera comunità religiosa, oggi Le diamo il benvenuto a Kyiv”,- ha detto il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato che il patriarca Bartolomeo segue a livello internazionale le questioni di ecologia e di protezione dell’ambiente. L’Ucraina è segnata dalla catastrofe di Chornobyl. E in particolar modo sentiamo che oggi il tema della tutela dell’ambiente è al centro dell’attenzione di tutta l’umanità, specialmente, di quella della comunità religiosa”, - ha aggiunto il presidente del Consiglio delle Chiese.
Durante l’incontro è stata più volte menzionata la storica visita in Ucraina, nel 2001, del santo papa Giovanni Paolo II durante la quale il Vescovo di Roma ebbe un analogo incontro con il Consiglio panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose.
Al termine dell’incontro del Patriarca ecumenico con i membri del Consiglio panucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose, sono stati piantati alberi nel parco del colle Volodymyrska.

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