Afghanistan. Suor Shehnaz: "Pronta a tornare se i fratelli talebani lo vorranno" (+ audio)

pro bambini kabulLa testimonianza di suor Shehnaz, responsabile dell’Associazione Pro Bambini di Kabul nella capitale afghana, riuscita a rientrare in Italia. “La popolazione ci amava e rispettava. Chi è rimasto - afferma - mi chiama per chiedermi quando riprenderà il nostro lavoro”. Anche se la presenza della Chiesa ora non c’è più, rimane il desiderio di poter far ripartire progetti d’aiuto e sostegno

Federico Piana-Città del Vaticano

Il passaggio emotivamente più forte della testimonianza di suor Shehnaz arriva quando meno te lo aspetti. Quando la religiosa della Congregazione delle suore della carità di santa Giovanna Antida, raccontando della sua pericolosa e rocambolesca fuga da Kabul, pronuncia con disarmante semplicità una frase che ha una potenza d’amore incredibile: “Se i talebani vorranno riaverci tra loro, io sarò la prima a tornare in Afghanistan”. I talebani, suor Shehnaz, li definisce “nostri fratelli” e non nasconde che, nelle ore che hanno segnato l’arrivo dei miliziani nella capitale afghana, la paura di non farcela stava quasi prendendo il sopravvento. “In quei momenti, la superiora generale del mio ordine era in contatto con me 24 ore su 24. Se io non dormivo - spiega -  lei non dormiva: da quando è caduta Kabul, ogni secondo aspettava nostre notizie. E’ stata un’esperienza che mi è costata davvero molto ma ha rafforzato la mia fede”.
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